Serie A - Serie B

Stadi – Problemi in arrivo per il nuovo stadio del Siena calcio

Il comune di Siena non costruirà più lo stadio destinato al Siena calcio a isola d’Arbia.

O meglio non lo farà in prima persona, lasciando il compito ai privati e limitandosi a realizzare le opere accessorie, vale a dire la viabilità e i servizi.

La decisione era nell’aria da tempo ed è stata ufficializzata ieri mattina dal sindaco, Maurizio Cenni, nel corso di un incontro per illustrare i contenuti del bilancio di previsione. Il documento avrebbe dovuto contenere la previsione di spesa per l’avvio dei lavori del nuovo stadio, visto che è convinzione diffusa che il cantiere possa aprire fra le fine dell’anno e i primi del 2010.

La legge finanziaria, però, impone un patto di stabilità sempre più rigido agli enti locali e, nel caso di Siena, il tetto massimo di investimenti è pari a circa 20-22 milioni di euro. Per lo stadio ne servono 80 di milioni, cifra che se messa a bilancio avrebbe sballato ogni criterio e congelato, di fatto, la capacità di spesa dell’amministrazione. Di qui la decisione di stralciare dal progetto le opere pubbliche, di cui si farà carico l’amministrazione, lasciando ai privati la costruzione dell’impianto vero e proprio.

Il meccanismo è semplice: l’amministrazione pubblicherà un bando per l’importo complessivo dei lavori detratta la stima dei futuri ricavi provenienti dalla gestione dello stadio e, soprattutto, degli spazi commerciali adiacenti. Al privato spetterà di anticipare questa somma, avendo in garanzia la gestione dell’impianto per un numero preciso di anni. Mentre, l’amministrazione contribuirà con una somma che non incida sul patto di stabilità. Secondo il sindaco, la nuova procedura non dovrebbe influire sui tempi di costruzione. Certo è che adesso bisogna trovare i privati che costruiscano il nuovo impianto. Dato l’investimento servono imprenditori con buona capacità di spesa e interessati a un investimento a lungo termine. L’attenzione va subito al Siena calcio, che diventerebbe così una delle poche società di serie A in possesso di uno stadio di proprietà (fonte: Stadi e Business).

Bisogna vedere cosa ne pensa Stronati, innanzitutto. Ma bisogna ancora di più capire come reagirà il Comune quando si renderà conto che senza concedere spazi residenziali/commerciali a copertura dei costi sarà difficile portare avanti una tale operazione.

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Marcel Vulpis

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