Serie A - Serie B

Sport&Affari – La “versione” de Il Resto del Carlino sulla cessione di Cazzola (Bologna F.c.)

Il nuovo azionista di maggioranza del Bologna F.C. è una sigla: Tag Partners LLC, con sede a Beverly Hills, California. Lunedì scorso il suo rappresentante Paul Galvin e Alfredo Cazzola hanno siglato l’accordo per la cessione del Bologna. L’affare non è ancora chiuso: manca qualche dettaglio che rimanda ai primi di luglio il passaggio dell’80% del pacchetto azionario e alla fine del campionato per la cessione dell’ultimo 20%. Cazzola aveva detto che i nomi dell’acquirente avrebbero fugato ogni dubbio sulla bontà dell’operazione che ha incontrato la fiera opposizione di Renzo Menarini: in realtà, il presidente del Bologna si è limitato a fare soltanto il nome di Galvin uno dei tre soci di Tag: gli altri due sono l’avvocato Joe Tacopina e il manager Michael O’ Neil. Se Tag è un fondo di investimento, ha operato nell’ombra: non ha un sito internet, non ha (come racconterà il prossimo numero di ‘L’Espresso’) nè una storia nè un nome. Quindi, non solo non fa nessuno scalpore la cessione del Bologna a Tag, ma rende assulutamente indecifrabile il futuro di questo storico club che si è appena riaffacciato alla serie A.

Può essere che i pezzi grossi rimangano nell’ombra fino al giorno in cui il passaggio di consegne sarà ufficiale. Ma il comunicato apparso ieri pomeriggio sul sito internet del Bologna ha tutti i crismi dell’ufficialità. E molte sembianze della notizia se non proprio brutta, senz’altro indecifrabile. Sempre ‘L’Espresso’ racconterà che mister Galvin è legato, in Tag, al discusso finanziere Raffaello Follieri, noto per la sua amicizia con i Clinton, per la bellezza della sua fidanzata (Anne Hataway) e, dal 3 aprile scorso, noto anche alla polizia di New York che gli avrebbe chiesto spiegazioni circa l’emissione di un assegno a vuoto, creando grande imbarazzo nel clan dei Clinton protagonista delle primarie alle elezioni presidenziali. Ma oggi non c’è motivo, se non la sua amicizia con Galvin, di accostare il nome del foggiano (Pasquale Casillo lo è di adozione) Follieri al Bologna. Anzi, oltre a quello di Cazzola, che manterrà la presidenza fino al definitivo passaggio delle azioni e al saldo dell’ultima rata, non c’è altro nome da accostare al Bologna. Non quello di Menarini, che rimarrà socio nel residuo 20% rossoblù, ma che ha annunciato ieri le sue dimissioni dal cda.

In compenso, sono annunciati i soldi: tanti, 20 milioni di euro da mettere sul mercato. Più di quanti Tag sborserà (se sborserà) per l’acquisto del Bologna valutato 18 milioni di euro. Cazzola e Menarini salirono sulla macchina rossoblù e spesero cinque milioni di euro per il primo pieno. Bandiera uscì alla prima curva e nel corso di questi tre anni i due soci attuali hanno speso 25 milioni di euro. Chiuderebbero quindi la loro avventura lasciando sul campo di calcio sette milioni. Di questa cessione si parla da molti mesi, da quando gli americani sbarcarono a Roma intenzionati a trattare l’acquisto della Roma ma, costretti a lasciare la scena al magnate George Soros, su segnalazione di Josè Altafini, dirottarono il loro interesse verso il Bologna. In un primo tempo, Cazzola non diede molta importanza all’offerta e fino alla scorsa primavera la trattativa stentò a decollare. Poi, il repentino cambio di opinione sulla bontà dei potenziali acquirenti, il viaggio di Cazzola a New York perchè le chiacchiere si trasformassero in fatti e l’interruzione delle trattative per dare modo e tempo al Bologna di giocarsi in pace la promozione.

Così il Bologna alle sue strisce rossoblù aggiunge le stelle della bandiera americana. E’ un giorno storico per il calcio italiano che vede, per la prima volta, un club di serie A ‘opzionato’ (con un primo versamento di 1 milione e 700 mila euro) da capitale straniero. Era già successo al Vicenza in serie B, e, per la cronaca, finì malissimo. Fino a mercoledì sera, quando probabilmente Cazzola ha ricevuto il primo acconto dagli Stati Uniti, il suo socio Menarini ha tentato in ogni modo di dissuaderlo dal compiere passi definitivi su questa strada, ma ha speso inutili energie. Cazzola aveva il mandato alla cessione e ha scelto Tag a scapito di un gruppo svizzero (un altro fondo di investimento) che aveva tenuto i contatti con Menarini. Cazzola ieri ha anche annunciato la sua decisione di non candidarsi a sindaco di Bologna. Un addio a tutti gli effetti, insomma.
Per il Bologna si apre una nuova era. All’insegna dei dubbi e dell’inquietudine. 

fonte: Il Resto del Carlino – autorevole quotidiano con sede a Bologna

La "versione" del quotidiano emiliano "Il Resto del Carlino" sulla cessione del Bologna F.c. all’americana Tag Partners, che nei prossimi giorni dovrebbe regolarizzare l’acquisto del pacchetto di maggioranza dei rossoblù. 

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