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Sport sul posto di lavoro: da distrazione a risorsa

Più di 80 miliardi l’anno: è il “costo della sedentarietà” di 210 milioni di cittadini europei.

In Italia il tasso di sedentarietà sfiora il 36%. EMoCS, progetto comunitario per stimolare l’attività sportiva nei luoghi di lavoro, con effetti su produttività e relazioni tra colleghi.

Gli italiani? Un popolo di sedentari. Il 35,9% non svolge alcuna attività fisica; un numero che, anche se in miglioramento, è superiore a quello di coloro che praticano sport (unendo i praticanti continuativi e saltuari si arriva al 35.3%). Non va meglio oltreconfine. Secondo l’analisi condotta da Eurobarometer, i cittadini attivi sono solo il 54% della popolazione. 210 milioni di persone non fanno alcuna attività fisica, il 15% degli europei non cammina nemmeno per 10 minuti consecutivi durante la settimana, mentre il 12% sta seduto per più di otto ore al giorno.

Di fronte a questa situazione, che si stima costi a livello comunitario 80 miliardi di euro l’anno,
una delle operazioni per stimolare la pratica sportiva è renderla più facilmente disponibile, riducendo i problemi di tempo, che sono segnalati come principale deterrente dal praticare attività sportiva. EMoCS (European Meeting for Company Sport) è un originale progetto, nato nell’ambito del programma Erasmus, che vuole diffondere la pratica sportiva nei luoghi di lavoro.

Si tratta di un’opportunità organizzativa e pratica per i lavoratori, che conciliano al meglio vita privata e lavorativa. Al tempo stesso, è un vantaggio anche per le aziende: studi dimostrano infatti che questa pratica aumenta la produttività dal 6 al 9%, stimola i rapporti sociali ed è un’ottima occasione di team building. Palestre in ufficio, “palestre mobili”, tornei aziendali, corsi di yoga nella pausa pranzo, attrezzi da condividere con i colleghi nell’ora dedicata all’attività fisica:sono solo alcuni esempi di iniziative che attualmente sono a disposizione di quel 13% degli europei attivi che fa sport al lavoro. In Italia il dato precipita al 4%.

Nel progetto sono coinvolte istituzioni, associazioni, imprese. Partner per l’Italia è Assosport, Associazione dei Produttori di Articoli Sportivi, che è impegnata nell’aumento della pratica sportiva a 360° e sta sensibilizzando le aziende, a cominciare dai propri associati.  Dopo il lancio dell’iniziativa nel settembre scorso, in questi giorni 1000 delegati di 28 Paesi si sono riuniti a Bruxelles per condividere le prime iniziative fatte in questa direzione. Le operazioni sono molto diverse da Paese a Paese, ognuno trova la sua ricetta. In Svezia, per citare un esempio, l’azienda “Bjӧrn Borg” si ferma ogni venerdì dalle 11 alle 12 per la pausa sport.

La condivisione di buone pratiche, più dei regolamenti o delle leggi, è lo strumento più efficace per far diffondere queste iniziative o stimolarne di nuove e promuovere una mentalità che veda lo sport al lavoro non come un’interruzione ma come una risorsa.

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Redazione

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