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Sport e ambiente per lo sviluppo turistico dei territori

Nuovi trend crescono e si sviluppano per spingere l’attività sportiva e l’industria ad essa collegata. Soprattutto dai cosiddetti “sport a cielo aperto” arriva un forte impulso alla diffusione delle principali discipline.

 La Regione Puglia, prima fra tutte, li ha inseriti nella programmazione regionale (dopo una approfondita ricerca durata due anni e coordinata dall’agenzia Asset). In questo modo sta promuovendo e incentivando le discipline sportive di terra e di mare in un territorio, che, oltre alle risorse naturali e alle bellezze paesaggistiche, può contare su un clima particolarmente favorevole.

Un’occasione importante, tra l’altro, per incrementare le grandi potenzialità del turismo sportivo, generando benefici sul piano economico e sociale.

La caratteristica primaria di questa tipologia di discipline (a cielo aperto) è la possibilità di praticarle in ambienti “naturali” presenti sul territorio. I campi di gioco, in questo caso, sono spesso luoghi piacevoli come boschi, spiagge, colline e sentieri scelti dai praticanti per una serie di caratteristiche anch’esse ambientali, ma soprattutto funzionali alla pratica dei rispettivi sport preferiti. Inoltre diventano uno strumento di attrazione per chi visita l’Italia.

Molte regioni italiane pianificheranno, nei prossimi anni, interventi di promozione di sport ambientali proprio per attrarre Incoming turistico, in modo da sensibilizzare i potenziali visitatori a svolgere sport all’aria aperta, che integrano benessere, salute e interesse per il patrimonio paesaggistico. Sport come la vela, surf, canoa, trekking, orienteering, ciclismo, sport equestri o ancora arrampicata, skateboard o kite foil possono intercettare l’interesse di nuovi target turistici.

Fino a qualche anno fa queste particolari forme di turismo erano considerate esclusivamente di nicchia, ma l’evoluzione dell’ultimo decennio le ha collocate fra i segmenti più interessanti del mercato. Nel nostro Paese si contano, tra dilettanti e professionisti, circa 20 milioni di praticanti sportivi. Di questa fetta consistente, oltre 12 milioni di utenti hanno effettuato un trasferimento turistico, per un volume d’affari pari a 7-8 miliardi di euro. Il turismo sportivo genera, sul territorio italiano, dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno, con previsioni di crescita di circa il 6% annuo (nel breve termine).

Secondo l’agenzia internazionale Nielsen Sports (in una recente indagine sulle attività sportive più praticate), sta crescendo, sempre in Italia, la domanda di sport quali il “camminare” (37%), il “nuoto” (32%), il “jogging” (27%), il “fitness” e la “ginnastica” (entrambe al 22%) e le “passeggiate in bicicletta” (21%). Nella top ten vi sono cinque sport (praticabili in spazi aperti), che non necessitano di strutture sportive o impianti specifici. Proprio i cosiddetti “active/wellness” sport, come il running e il ciclismo, sono quelli che hanno registrato la maggiore crescita (rispettivamente +3,2% e 1,7% negli ultimi 12 mesi) in Italia.

“Il forte legame che esiste tra sport e ambiente fa sì che, migliorando ed esaltando le caratteristiche di un territorio (facendolo diventare, nel contempo, meta ideale per la pratica di una determinata attività sportiva), possa presentarsi anche come driver per lo sviluppo dello sport stesso” ha spiegato Marco Mazzi, esperto internazionale di sport event management. “Si ottiene così un duplice risultato: promuovere il territorio e accrescere il benessere dei residenti, che sarebbero stimolati a praticare uno sport vicino a loro, incrementando, allo stesso tempo, il turismo sportivo regionale che andrebbe ad aprirsi in chiave nazionale ed internazionale. L’esperienza della Regione Puglia, sotto il coordinamento di Asset (l’acronimo sta per Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio, nda) diventerà, nei prossimi anni, un benchmark di successo per altri territori italiani”.

 

 

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