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Scelta Civica pronta a sostenere Alternativa Libera sul tema delle frodi sportive in ambito calcistico


All’esecutivo di Matteo Renzi, Rizzetto rimprovera di non aver fatto abbastanza. “Dopo l’ultima maxi retata del 19 maggio scorso – dice – serviva una risposta forte, che non è mai arrivata”. Oltretutto, in vicende come queste, “la legge viene sempre applicata come se si trattasse di una legge di serie B”, accusa il capogruppo di Al. Serve, invece, “un colpo fermo”. Anche perché si tratta di un giro di soldi esorbitante: il mondo del calcio muove 2,7 miliardi, l’indotto si aggira attorno ai 13. Ma il ‘nero’ è stimato in ben 140 miliardi di euro, con i tentacoli della criminalità organizzata che stringono.
La mozione impegna il governo, tra le altre cose, ad adottare provvedimenti per lasciare fuori dalle scommesse il mondo dilettantistico; tracciare il movimento di flussi finanziari; radiazione di chi froda e anche uso del 41-bis; istituzione di una black list. Rizzetto auspica che la mozione sia appoggiata da tutte le forze politiche, “alle buone idee non servono bandiere”. Intanto ha già incassato l’appoggio di Scelta civica per l’Italia, ieri rappresentata durante la conferenza stampa da Mariano Rabino (responsabile enti locali del partito). L’ultimo scandalo di calcioscommesse, ribattezzato “Il Treno del Gol” ha scatenato in tutto il paese e tra le forze politiche un rinnovato sdagno. Un gruppo di deputati (Alternativa Libera) ha deciso di presentare una mozione al governo sul tema. 


Giro di vite sul calcio-scommesse con una black list che evidenzi i nomi di giocatori e dirigenti coinvolti. Fino a prevederne la radiazione del mondo dello sport. A proporlo una mozione di legge firmata da Walter Rizzetto, ex grillino ora capogruppo di Alternativa libera, che, in una conferenza stampa a Montecitorio, invita il governo a usare il pugno duro e a farlo in fretta: “Mancano meno di due mesi all’inizio del campionato – rimarca – bisogna essere veloci. Se questa mozione non viene calendarizzata confermiamo l’esistenza di due Italie: per una c’è certezza della pena, all’altra è concesso quasi tutto”.
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Marcel Vulpis

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