Federazioni Italiane

Rassegna stampa – Il progetto di Italia2016 al microscopio

fonte: www.ilfriuli.it

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uro 2016 sarà la quindicesima edizione del campionato continentale per nazioni. Un campionato che vedrà assegnarsi la madrina ufficialmente il 28 maggio, fra poco meno di due mesi. L’Italia è candidata insieme alla Francia e alla Turchia, dopo che Norvegia e Svezia si sono ritirate per problemi organizzativi. .

 

Quelli che non mancano un po’ ovunque, nemmeno in Italia che rischia di perdere l’organizzazione del secondo Europeo di fila, dopo che si è vista soffiare quello del 2012 dall’Ukraina edalla Polonia.
Uno smacco quello di 3 anni fa che era stato abbinato alle recenti vicissitudini di ‘Calciopoli’, sottovalutando invece altri problemi che stanno emergendo anche oggi.
Primo fra tutti l’appoggio governativo. Mentre le nostre rivali, infatti, mostrano i muscoli schierando a loro favore tutti i leader governativi, i nostri sono fermi.
O pensano ad altro. Tipo alle Olimpiadi del 2020, che Roma vorrebbe organizzare anche se per ora c’è la flebile concorrenza di Venezia.
Tutti tendono a smentire ma appare chiaro che due manifestazioni importanti nel giro di quattro anni sono improponibili per l’Italia, seppure il Brasile con Rio è riuscita ad avere sia i Mondiali che le Olimpiadi. Ma qui ci sono dietro forse Fifa e Pelè che hanno aiutato Lula ad accaparrarsi entrambe le manifestazioni.
L’Italia invece appare povera come carisma internazionale e difficilmente riuscirà nella doppietta. E l’Olimpiade forse porterebbe più prestigio. Qualche malizioso dalla capitale poi aggiunge che rifare solo Roma è più pratico (e conveniente) del rifare tutta l’Italia.
Il Governo italiano dice di appoggiare l’Europeo (letta l’ha confermato nei giorni scorsi), ma contemporaneamente la legge sugli stadi promossa dall’Onorevole Crimi, che favorirebbe il rinnovamento degli impianti, è ferma inspiegabilmente in Parlamento e solo dopo la decisione finale della Uefa probabilmente sarà ripresa in mano.

Se l’Europeo sarà dell’Italia questa sarebbe utile comunque, mentre se la candidatura fallisse sarebbe indispensabile. Ma le molte critiche ricevute sul rischio speculazioni edilizie faranno si che sarà modificata radicalmente, probabilmente proprio alla voce ‘privatizzazione degli impianti’.

 

Saranno 13 i componenti dell’esecutivo dell’Uefa che dovranno decidere: Platini, Abete e il turco Erzik non possono partecipare alla votazione. In questi giorni i componenti del comitato esecutivo visiteranno le le città candidate. Il 28 maggio la decisione finale.

 

Il resto del Governo però intanto tace. Ed è molto preoccupante perché mentre la FIGC con Abete sa che questo viatico per il calcio nostrano è essenziale per il resto del Paese sembra un peso.
I malumori nascono anche in seno allo stesso mondo del pallone: Zamparini ad esempio ha detto recentemente che gli Europei del 2016 in Italia sarebbero un dramma. Se le dissonanze arrivano anche dall’interno il Belpaese ha ben poche chance di vincere sulla Francia.
Se infatti la Turchia sembra comunque tagliata fuori (anche per problemi squisitamente politici), la Francia di Monsieur Platini e di Sarkozy punta molto a questo evento. Anche se ha pochi soldi da investire per rifare impianti e infrastrutture. 
Che comunque necessitano di pochi ritocchi visto che il Mondiale del ’98 aveva portato innovazione in tal senso.
La Francia poi può vantare su città decisamente accattivanti: Parigi , Marsiglia, Lens, Saint Etienne, Tolosa, Strasburgo, Nancy, Lione, Lilla, Bordeaux e Nizza sono le prescelte dalle quali verranno fuori le otto organizzatrici. 
Decisamente superiori in termini turistici rispetto a quelle italiane che hanno dovuto rinunciare ad alcune big come Bologna e Genova che non sono riuscite a presentare progetti adeguati sugli stadi. Senza contare l’appoggio più o meno velato di Platini.
Per l’Italia BariCagliariCesenaFirenzeMilanoNapoliPalermo,ParmaRomaTorinoVerona e Udine sono le prescelte. Ma tutte hanno qualche problema di troppo oltre allo stadio da rifare quasi dappertutto in maniera integrale.

 

Udine in tal senso è uno dei simboli: il Friuli è da abbattere e rifare completamente, avvicinando gli spalti al campo e coprendo gli stessi integralmente. I costi sono enormi: decine di milioni per ogni città, senza contare le infrastrutture.
Chiaro che un’Olimpiade sarebbe più facile da organizzare.

 

Il costo complessivo del progetto italiano è di 744 milioni di euro contro i 1,9 miliardi per la Francia, e il miliardo della Turchia. Contro per l’Italia  la legge sugli stadi (ancora ferma alla Camera)

 

Ma se l’Europeo non dovesse baciare i lidi nostrani che succederà? Semplicemente che il nostro calcio dalla crisi precipiterebbe definitivamente nel baratro.
Senza una legge sulla privatizzazione degli impianti, senza risorse e con al Germania che soffierà sicuramente un posto Champions ai nostri club non rimarrebbe che piangere. 
La povertà del nostro calcio tecnicamente è confermata sui campi. La povertà economica è dietro l’angolo visto che in pochi presidenti investiranno sugli stadi e contemporaneamente sulle squadre.

 

Giampaolo Pozzo in questo senso è uno di quelli che potrebbero anche prendere decisioni drastiche, al di la delle conferme di questi giorni. Il Friuli così com’è non rende e non vale un soldo. Ma rimodernarlo senza l’aiuto degli Europei è difficile. Più facile semmai trovare spazi alternativi dove costruire uno stadio nuovo e più piccolo. Ma con quali investitori? A sentire i bene informati questi non mancherebbero e sarebbero addirittura internazionali. Ma tra il dire e il fare c’è in mezzo un mare di dubbi.

Se non arrivano gli Europei più facile pensare per Udine uno stadio nuovo piuttosto che il rifacimento (costoso) del vecchio Friuli

Primo fra i quali quello relativo all’andamento di questa stagione sportiva. Se malauguratamente l’Udinese dovesse retrocedere i guai non sarebbero di certo solo legati allo stadio. 
Poi anche in caso di salvezza c’è da capire, in caso di mancato arrivo della manifestazione continentale, se le sirene provenienti dalla Spagna per Pozzo sarebbero ancora indifferenti.
L’Espanyol per ora non è ancora nulla di concreto, ma potrebbe diventarlo prepotentemente anche perché la c’è uno stadio (El Prat) nuovo di zecca e le ambizioni del club catalano sono tante.
Per ora il Paròn ha promesso che in ogni caso sarà pronto a investire a Udine: con un nuovo maxischermo, rivoluzionando la squadra e rendnedo il Friuli più comodo. Parole che però andranno confermate con i fatti. E col possibile terremoto derivante dalla mancata assegnazione dell’Europeo.

 

Una cosa è certa: senza Euro 2016 il calcio italiano rischia il baratro. Udine lo stesso. L’assessore allo sport e alle politiche giovanili,Kristian Franzil, ammette che "la convenzione con l’Udinese si farà lo stesso. Non è la convenzione che cambia. La cosa che eventualmente cambierebbe sarebbe l’importo degli investimenti da fare. E’ chiaro che se dobbiamo fare i lavori per Euro 2016 dobbiamo spendere una cifra importante Le condizioni cambiano rispetto al caso in cui dovessimo fare lo stadio come serve a noi"

 

 

Torino: costo 105 milioni, nuovo stadio da 40.000 posti.Milano: San Siro, costo 40 milioni, 80 skybox, spazio per ufffici. Verona: 31 milioni, 40 skybox e aree ospitalità. Udine:50 milioni, eliminazione pista, spalti più vicini al campo. Parma:40 milioni, impianto fotovoltaico, ampliamento copertura. Cesena: 31 milioni, nuova tribuna coperta, spazi commerciali.Firenze: 80 milioni, ampliamento copertura, aree ospitalità.Roma: 5 milioni per migliorare la visibilità e 80 skybox. Bari:30 milioni, ampliamento copertura. Cagliari: 50 milioni, costruzione dello stadio Karalis da 30.000 posti. Palermo: 196 milioni, nuovo stadio nel quartiere Zen  da 35.000 posti.Napoli: 80 milioni, nuova copertura, rifacimento spalti, 82 skybox.

 

Manca poco più di un mese alla scelta finale dell’Uefa per l’host country che organizzerà la 15ima edizione degli Europei di calcio del 2016 (dove sono ancora in gara la Turchia, la Francia e l’Italia). 

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