Calcio.Internazionale

Rassegna stampa – I diritti tv all’estero del calcio tricolore

La Gazzetta dello Sport 05/08/2009 ed. NAZIONALE p. 14

Diritti tv all’estero: la A punta ai 100 milioni

NUOVE FRONTIERE TRA SETTEMBRE E OTTOBRE PARTE IL BANDO D’ASTA PER LE TRASMISSIONI INTERNAZIONALI DEL NOSTRO CAMPIONATO DAL 2010

di MARCO IARIA

Povera Serie A. In Inghilterra quelli di Sky non la volevano nemmeno gratis, e così il campionato 2008-09 è stato oscurato, dopo che l’anno prima la MP&Silva, che ne commercializza i diritti, era riuscita a portarlo sulla tv in chiaro, regalandolo a Channel Five; dal 23 agosto si riaccendono le telecamere, ma del canale a pagamento di Espn. Ci snobbano pure in Germania, ma altrove le cose vanno un po’ meglio: in Asia e nell’Europa dell’Est la Serie A piace. E dal 2010, l’anno del ritorno alla contrattazione collettiva, che cosa succederà? Grazie agli accordi con Sky e Mediaset, la Lega Calcio si è già assicurata circa 800 milioni annui. Restano da cedere il secondo pacchetto del digitale terrestre e quelli di tv in chiaro, radio e new media; poi si aprirà la grande partita dei diritti esteri.
Obiettivo Tra settembre e ottobre sarà emesso il bando d’asta: mentre la Premier League e l’Uefa (per la Champions) conducono le trattative nei singoli Paesi, la Lega dovrebbe affidarsi a uno o più intermediari. Gli attori in gioco sono diversi: dalla stessa MP&Silva alla Sportfive, da RaiTrade a Img. Il sogno? Incassare 100 milioni all’anno. Adesso la classifica degli introiti tv dall’estero è questa: Premier League 320 milioni, Liga spagnola 90, Serie A 80, Bundesliga 35 e Ligue francese 18. «Raggiungere subito i 100 milioni? Una missione impossibile – mette le mani avanti Riccardo Silva, uno dei potenziali broker -. La violenza e gli stadi fatiscenti deprezzano il nostro campionato, l’incertezza su anticipi e posticipi non aiuta e ora se ne sono pure andati Kakà e Ibrahimovic». Dal 2010, però, si giocherà una partita la domenica a pranzo, che coinciderà col prime time nell’Estremo Oriente. Un’opzione da sfruttare, anche se – a detta di Silva – potrebbe rappresentare un valore aggiunto del 5-10% non da subito, ma nel giro di 2-3 anni.
Tutti per uno La gestione centralizzata dei diritti, comunque, impone alla Lega un salto di qualità. C’è da vendere all’estero la Serie A nella sua interezza, c’è da sostenere il prodotto con campagne di marketing mirate. È vero che la MP&Silva vende già in alcuni Paesi il campionato in blocco, ma ora è il momento che i club italiani si muovano come un team. Prendete la Premier League: ogni estate manda in tournée in Asia le sue squadre di seconda fascia. In tal senso, la Supercoppa Italiana a Pechino è un esperimento da seguire. «Portare in giro per il mondo i nostri giocatori – spiega Fabio Santoro, direttore marketing della Lega – è il modo migliore per farci conoscere».

fonte: La Gazzetta dello Sport

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