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Quando la Regina d’Inghilterra era Pelè…

(di Massimiliano Morelli) – La Regina d’Inghilterra era Pelè, il refrain di una canzone di Antonello Venditti torna in mente a chiusura di sipario del 2022, quando ti accorgi che entrambi sono passati a miglior vita. Ultranovantenne Elisabetta seconda, ottuagenario O’rey, hanno segnato più di un’epoca sfiorando l’incontro nel 1966, quando il Brasile uscì ben prima della finale della coppa Rimet, sfida alla quale comunque il “numero 10” della nazionale verdeoro non avrebbe partecipato comunque perché infortunato.

Strana la vita per attori come loro, protagonisti in ogni angolo del pianeta ma mai dirimpettai. Lui, classe 1940, strabiliò il mondo nel 1958, quando diciassettenne griffò due gol nella finale contro i padroni di casa della Svezia in quel cinque a due firmato anche dalla doppietta di Vavà e dai gol di Zagalo, Liedholm e Simonsson. Rivinse quattro anni dopo la kermesse mondiale in Cile, per il tris – e per portarsi definitivamente a casa la Rimet – dovette attendere il 1970. Ricordate? Brasile-Italia 4-1 e via andare, con Tarcisio Burgnich, altro compianto del football, scavalcato di mezzo metro al colpir di testa. Ma di quel Mondiale forse più della finale verrà ricordato la parata di Gordon Banks, forse l’unico portiere capace per una volta di strozzare in gola l’urlo del gol al primo calciatore capace di segnate più di mille gol in carriera.

Scavalcata l’epopea-Santos andò a “insegnare” calcio negli Stati Uniti indossando la maglia dei Cosmos, e qui va ricordato quel particolare dell’unico pianto di Pelè, quando Giorgio Chinaglia gli disse “Edson tu devi fare gli assist, dai la palla a me che ai gol ci penso io”. Ironia spicciola dell’ex centravanti laziale o cos’altro? Finale dedicato sul post attività, col Pelè ambasciatore del Dio pallone.

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Redazione

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