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Parola d’ordine: sport outdoor e spazi a cielo aperto

“Qual è la domanda sportiva potenziale”? Al quesito in oggetto ha risposto il gruppo di lavoro di Asset (agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio – guidata dal Direttore Generale Elio Sannicandro – nella foto in primo piano), che sta esaminando, da diversi mesi, i dati demografici e socio-economici della Regione Puglia, le attività sportive praticate e la domanda sportiva, tra praticanti e tesserati, all’interno del “Documento per la programmazione dell’impiantistica sportiva”. 

Il primo dato interessante è il generale invecchiamento della popolazione (a livello regionale), con una fascia di età intermedia (quella compresa tra i 44 e i 54 anni) particolarmente numerosa. Diventa pertanto importante investire risorse per offrire maggiori spazi e occasioni per la pratica sportiva.
Più in generale, secondo Nielsen Sports (in una recente indagine sulle attività sportive più praticate), sta crescendo nel Paese la domanda di sport quali il “camminare” (37%), il “nuoto” (32%), il “jogging” (27%), il “fitness” e la “ginnastica” (entrambe al 22%) e le “passeggiate in bicicletta” (21%). Nella top ten vi sono 5 sport (praticabili in spazi aperti), che non necessitano di strutture sportive o impianti specifici. Proprio i cosiddetti “active/wellness” sport, come il running e il ciclismo, sono quelli che hanno registrato la maggiore crescita (rispettivamente +3,2% e 1,7% negli ultimi 12 mesi) in Italia. Un elemento da prendere assolutamente in considerazione nelle prossime strategie di politica sportiva degli enti locali.
La Puglia è attualmente al 16° posto, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Coni Servizi (oggi “Sport e Salute”), con un 20,3% di praticanti (rispetto alla popolazione residente) in modo continuativo. Il 7,4% invece svolge attività sportive in “modo saltuario”, il 23,3% del campione è caratterizzato da “solo qualche attività fisica”, mentre il 48,5% “non pratica nè sport, ne attività”.
Sul podio nazionale il Trentino Alto-Adige (1° con il 36,1% di praticanti in modo continuativo), la Lombardia (2a al 28,8%) e la Liguria (3a anch’essa al 28,8%). Il Piemonte è solo 11° con una percentuale pari al 25,8% di praticanti “in modo continuativo” e un 34% che “non pratica sport”. Più in generale, in Italia, la media dei praticanti (in modo continuativo) è del 24,8%, mentre il 38,1% è totalmente sedentario.
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