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Nuovo progetto di legge sugli stadi dell’on. Lucchese (Udc)

D: On. Lucchese lei sta per presentare un PdL sulla violenza negli stadi ed ha già anticipato a SportEconomy alcune linee. Innanzitutto cosa pensa del mondo del pallone e della situazione negli stadi italiani?.

R: Sulla valenza sociale del calcio e delllo sport in generale non credo di dover aggiungere molto. E’ proprio questo che ultimamente mi ha spinto a seguire con sempre maggior attenzione l’evolversi delle problematiche all’interno degli stadi. Come lei sa il Ministero dell’Interno ha allo studio un progetto denominato “steward” che prevede il coinvolgimento delle società sportive nella gestione della sicurezza degli stadi. E’ proprio da questa base di discussione che nasce l’idea del PdL.

D: Le società di calcio dicono che fanno già tantissimo per controllare i gruppi più “agitati”.

R: Il problema non è solo fuori dallo stadio, ma anche al suo interno. E’ proprio per garantire la sicurezza di tutti, spettatori e giocatori, che è necessario introdurre nuove regole. Innazitutto è indispensabile che gli stadi siano dotati di telecamere a circuito chiuso che riprendano ogni posto durante tutta la durata della manifestazione. In secondo luogo la vendita dei biglietti dovrà avvenire previo rilascio di un documento di identità, le generalità del tifoso verranno così inserite nei sistemi informatici in modo da poter sapere a chi è stato venduto quel determinato posto. Inoltre un servizio d’ordine interno a cura della società che ospita la manifestazione, dovrà garantire che ciascun tifoso sieda al posto acquistato, e sarà responsabile del comportamento del singolo tifoso, che attraverso le telecamere, in caso di bisogno, potrà essere subito identificato grazie al documento di identità rilasciato.

D: Sembra tutto troppo complesso.

R: No, guardi è semplicissimo, bisogna solo avere la volontà di farlo. Le società di calcio troppo spesso hanno lasciato alle forze dell’ordine la responsabilità di occuparsi della sicurezza dentro e fuori gli stadi, e questo non è più possibile, anche per l’enorme carico che grava sui contribuenti.

D: Cosa succederebbe se un tifoso dovesse cedere il suo biglietto?

R: Ho pensato a questa soluzione e ci sono due possibilità: se il biglietto fosse nominativo si entrerebbe allo stadio previo controllo del documento di identità, in caso contrario, cosa più probabile, chi ha inizialmente acquistato il biglietto non può rispondere del comportamento altrui, ma sarebbe obbligato a dare le generalità della persona a cui ha ceduto il biglietto. Insomma verrebbe comunque investito di una responsabilità. Senza dimenticare che il servizio d’ordine della società di calcio all’interno dello stadio dovrebbe identificare immediatamente il tifoso che si rende complice di gesti inconsulti. Il lavoro delle forze dell’ordine verrebbe semplificato enormemente, quando si tratta di risalire ad una persona di cui si conosce documento di identità e di cui si ha un video.

D: Dunque lei prevederà una soluzione all’inglese?

R: Una soluzione all’italiana, con il concorso delle società sportive, del Coni e della Figc e delle autorità pubbliche.

D: Che possibilità dà alla sua proposta di diventare legge.

R: Credo sempre nel buon senso di tutti, è una normativa che va nella direzione della maggior sicurezza per tutti, spero che siano in molti in Parlamento quelli che la pensano come me.

D: Ultima domanda, a proposito di stadi chi ha ragione nella polemica Roma- Milano.

R: Nessuno, nè chi lancia la biglia all’arbitro, nè chi tira giù dalle tribune un motorino. In entrambe le occasioni hanno perso tutti i tifosi ed il calcio, oltre all’Italia naturalmente, le immagini fanno il giro del Mondo ormai.

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Marcel Vulpis

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