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MONDIALI 2030: SPAGNA E PORTOGALLO PRESENTANO UNA CANDIDATURA CONGIUNTA

(di Marco Casalone) – Le Federazioni calcistiche di Spagna e Portogallo hanno ufficialmente annunciato la loro candidatura congiunta per ospitare i Mondiali di calcio del 2030: dopo lunghe discussioni ed un studio approfondito della situazione, i governi del calcio di entrambi i Paesi hanno ritenuto di poter soddisfare tutte le condizioni richieste per per organizzare uno degli eventi sportivi più importanti e seguiti del mondo.
Gli esecutivi politici delle due nazioni iberiche sono state informati di ogni particolare ed hanno confermato il loro pieno sostegno e supporto all’operazione.
Nonostante i rumors degli ultimi mesi, il Marocco non parteciperà alla candidatura congiunta; nello scorso mese di novembre il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, in visita istituzionale nel paese nordafricano, aveva proposto a Re Mohamed VI di condividere il progetto per l’organizzazione della Coppa del Mondo 2030, dichiarando al suo ritorno in patria come il sovrano del Marocco si fosse mostrato “molto ricettivo a riguardo” e che i tre Paesi avrebbero immediatamente iniziato a lavorare sul dossier.
La possibilità di includere un paese appartenente ad un’altra confederazione calcistica non aveva però incontrato il gradimento del presidente della UEFA Aleksander Ceferin ed anche per questo motivo sarebbe stata accantonata l’ipotesi di una candidatura a tre: il Marocco (sconfitto nel voto finale da Stati Uniti-Canada-Messico nell’assegnazione dei Mondiali del 2026) sarebbe comunque intenzionato ad ospitare l’evento e, secondo diverse indiscrezioni, sarebbe allo studio un progetto che includerebbe la partecipazione di Algeria e Tunisia.
Spagna e Portogallo avevano già tentato di ottenere congiuntamente l’organizzazione della Coppa del Mondo 2018 assegnata invece alla Russia, decisione che (insieme alla contemporanea scelta del Qatar per l’edizione del 2022) aveva provocato feroci polemiche e successive indagini, conclusesi con l’azzeramento della vecchio organigramma della FIFA e la nascita dell’attuale board del calcio mondiale presieduto da Gianni Infantino.
La decisione finale sul Paese organizzatore della “Centennial World Cup“, così ribattezzata dal momento che proprio nel 2030 ricorrerà il centesimo anniversario della prima edizione dei Mondiali, ospitati e vinti dall’Uruguay nel 1930, dovrebbe essere presa nel 2022; secondo la regola della rotazione continentale, la scelta dovrebbe cadere su una nazione Europea (oltre a quella di Spagna-Portogallo è già certa la candidatura unitaria di Grecia-Bulgaria-Romania-Serbia) o Sud Americana (in questo caso a unire le forze saranno Argentina, Paraguay, Uruguay e Cile), ma non è escluso che l’ingresso nella competizione (per il momento solo ipotetico) di una superpotenza come la Cina possa stravolgere qualsiasi previsione.
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