Serie A - Serie B

Marketing – L’affaire sponsor di maglia della Lazio trovera’ soluzione nel prossimo campionato?


(di Marcel Vulpis) – Ben sette anni anni senza sponsor. E’ la fotografia della maglia della SS Lazio di Claudio Lotito, che si spera (per le casse biancocelesti, ma anche per ragioni di immagine) possa intercettare quest’anno un’azienda partner di tutto rispetto, per tornare a mostrare un logo commerciale in serie A. Nelle ultime giornate i quotidiani capitolini hanno dato per attive una serie di trattative con realtà nazionali ed internazionali, come il colosso italo-iberico Platinum, leader nel settore dello smaltimento rifiuti, oltre che nel comparto dell’energia. 
Una realtà interessata da anni al mercato del calcio tricolore. Nelle passate stagioni infatti aveva tentato di rilevare Taranto e Foggia
La sponsorship di maglia non è più soltanto il desiderio degli appassionati di memorabilia, ma un fiore all’occhiello di una strategia commerciale. Fino ad oggi ci sono stati diversi tentativi, ma le cifre offerte (anche in area 3 milioni di euro) non hanno soddisfatto il presidente Lotito, che, al Processo del Lunedì di Enrico Varriale ha fatto notare come non intende “svalutare” l’asset maglia. Purtroppo, però, sette anni sono troppi e questa operazione rischia di diventare un ulteriore elemento di discussione per la “fronda” presente nel tifo laziale. Un gap economico inaccettabile per chi gestisce il club con la formula dell’auto-finanziamento. Proprio per questo una sponsorizzazione a sei zeri, anche in area 3-3.5 milioni di euro, potrebbe essere un buon viatico per migliorare ulteriormente i conti del club ed abbattere i costi gestionali della “rosa” di Formello 2014/15. 
Sarebbe poi interessante se un giorno il presidente Lotito mettesse la parola fine sull’ipotesi “Land of fire”dell’Azerbaijan, rimbalzata su siti e quotidiani nel passato. Uno sponsor munifico che si è legato per oltre 13 milioni di euro all’Atletico Madrid, campione di Liga spagnola e vice campione in Champions league (2014). Si parlò di offerta rifiutata, ma i “si dice” hanno superato le conferme ufficiali in un senso o nell’altro. Anche in questo caso un pò di chiarezza non farebbe male. 
 
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Marcel Vulpis

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