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Malagò si smarca dal doping e dalle incompatibilità Coni

 

(di Gianni Bondini)Giovanni Malagò tratta il caso di doping di Niccolò Mornati meglio dell’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura. L’efficacia diplomatica prevale sui sospetti. Che il clima sul doping sia cambiato al Foro Italico è tangibile anche dall’intervento del senatore e sempre presidente Franco Carraro, che interviene durante il Consiglio Nazionale a favore del ritorno olimpico di Alex Schwazer.

Malagò da presidente del Coni promette che sarà autonoma, almeno negli uffici, la Nado Italia, che, a sorpresa, ha controllato Mornati junior più altri 18 canottieri il 6 aprile al Lago di Piedilugo. Quando si vuole si può.

Pur non sapendo se il numero uno dello sport abbia letto “L’arte della guerra” dello stratega giapponese Sun Tzu, celebrato nelle accademie militari di mezzo mondo, è sospetto che la sua azione sul caso ”Mornati più Mornati” sembra dettata dal pensiero di Tzu che consiglia: “I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra”.

Malagò, difatti, prima ha vinto sul piano della trasparenza, mettendoci la faccia e scoperchiando il calderone, dove bolliva il caso di doping del canottiere del suo Circolo Canottieri Aniene, Nicolò Mornati. Perdippiù fratellino del vicesegretario del Coni e capo missione olimpica Carlo Mornati.

Poi Malagò rivince col “no” (collettivo) della Giunta alle dimissioni di Mornati senior. Perché il doping “non affratella”. E la terza mossa vincente arriva con l’annuncio di lasciare la presidenza del Circolo Canottieri Aniene. Anche se lo ritiene “la mia famiglia”, ma le famiglie possono essere ingombranti.

L’operazione “trasparenza prosegue”. In ballo c’è la Legge Madia sui doppi e anche tripli incarichi. Una questione che riguarda Coni e Coni Servizi. Con due presidenti federali, Franco Chimenti (Golf) e Alberto Miglietta (Badminton), a capo della “società di servizi” controllata dal Ministero delle Finanze (Mef)”. Da sacrificare un po’

Malagò chiede un sacrificio pure a un terzo presidente federale, Vincenzo Jaconianni (Motonautica) che lascia il posto nel consiglio d’amministrazione di Coni Servizi a una donna, la commercialista ed ex atleta, Annarita Balzani, che affiancherà l’altra consigliere donna Giovanna Boda. Per rispettare le “quote rosa” nelle società pubbliche e/o controllate dallo Stato. L’avvocato Jaconianni andrà a dirigere la rivista di diritto del Coni e forse si divertirà di più.

Il sacrificio più grosso, sul piano delle “compatibilità” è richiesto a due personaggi di primo piano. Franco Chimenti e Aberto Miglietta.

Chimenti, gran capo del golf, lascerà la presidenza della Coni Servizi (forse sostituito dallo stesso Malagò) e rientrerà in Giunta.

Miglietta, farà a meno della presidenza del Badminton, per restare amministratore delegato della Coni Servizi, i bilanci vengono prima dell’antico gioco “detto del volano”. E i conti dicono che la Coni Servizi vola più in alto.

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