All newsAltri eventiAziendeBrandCalcioCalcioDiritti di immagineEconomia E PoliticaIstituzione e AttualitàMarketingPartnersPrurito calcisticoPubblicitàPunto e a CapoSerie A - Serie BSport BusinessSport CityTecnologia

Juventus sotto assedio cripto: l’offerta da oltre 1 miliardo targata Tether che sfida un secolo di Agnelli.

Tether Investments, società controllata dal gigante delle criptovalute Tether holding (già azionista con oltre l’11,53% del brand Juventus FC), ha scosso il mondo del calcio presentando un’offerta vincolante a Exor per acquistare il 65,4% del capitale sociale detenuto proprio dalla holding della famiglia Elkann-Agnelli, (quest’ultima controlla da oltre un secolo il club bianconero).

L’offerta, interamente in denaro, valuta le azioni a 2,66 euro l’una, per un controvalore complessivo di circa 1,1 miliardi di euro, con Tether pronta anche a impegnare oltre 1 miliardo di euro per lo sviluppo sportivo e gestionale della società qualora l’operazione andasse in porto.

La proposta è stata inviata formalmente al consiglio di amministrazione di Exor e prevede una scadenza di risposta fissata a martedì prossimo, entro la quale la holding guidata da John Elkann dovrebbe decidere se accettare o meno la cessione della storica quota di controllo.

Tether, emittente della stablecoin USDT e una delle realtà più influenti nel mondo crypto, ha motivato l’offerta con una visione di lungo termine: rafforzare la Juventus sul piano competitivo, consolidare la stabilità finanziaria del club e valorizzare il marchio a livello globale.

Ma la risposta di Exor è stata ferma e unanime: La Juventus non è in vendita. In un comunicato ufficiale, il CdA della holding ha respinto l’offerta, ribadendo l’intenzione di mantenere il controllo della società, sottolineando il valore storico e identitario della Juventus per la famiglia e per i tifosi.

John Elkann, presidente di Exor, ha personalmente ribadito che i valori, la storia e il legame della famiglia con il club non sono negoziabili, dicendo chiaramente che non intende cedere il pacchetto di maggioranza a terzi, inclusa Tether.

La mossa di Tether (con sede in El Salvador) ha, comunque, acceso un dibattito più ampio: un’impresa legata al mondo delle criptovalute potrebbe rappresentare una svolta nel modello di governance dei club sportivi europei, aprendo la porta a capitali alternativi e a strategie di monetizzazione basate su tecnologie digitali.

Sul mercato azionario, la notizia dell’offerta ha avuto un impatto immediato, con le azioni della Juventus che hanno registrato una variazione al rialzo, riflettendo l’interesse degli investitori per l’ingresso di capitali freschi e per la potenziale trasformazione del club in una realtà ancora più moderna.

Il contesto finanziario della Juventus non è estraneo alle tensioni: dopo anni di bilanci in perdita e difficoltà sul campo, il club infatti sta cerca stabilità e nuova competitività in un calcio europeo sempre più costoso e concorrenziale.

Tether, guidata dall’amministratore delegato Paolo Ardoino, da sempre tifoso juventino, ha ribadito che l’offerta rappresenta una “proposta vincolante all-cash”, sottolineando la solidità finanziaria della società (forte di un utile di 13 miliardi di euro) e la volontà di operare nel rispetto delle normative regolamentari. Difficile, però, che la posizione di Exor, oltre che della stessa Juventus FC, possa modificarsi entro martedì prossimo, data della scadenza dell’offerta vincolante in esame.

Previous post

Snai Fun debutta come second sponsor sulla maglia dell'Atalanta calcio (Serie A).

Next post

This is the most recent story.

Redazione

Redazione