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IRAN-NIKE: LA DISPUTA PER GLI SCARPINI

(di Luca Framarin) – Dopo essere passati agli onori della ribalta per l’inaspettato successo nella Coppa del Mondo ai danni del Marocco, la nazionale iraniana continua a far parlare di sé per una vicenda extra-calcistica, legata al marketing.

E’ scoppiato un caso (non compreso bene da molti media), che vede coinvolta, sua malgrado, la blasonata multinazionale statunitense dell’abbigliamento sportivo, Nike (fornitrice di scarpe da calcio a diversi atleti di questa nazionale asiatica).

In occasione dei mondiale di Russia 2018, la Nike ha affermato di non poter fornire l’attrezzatura tecnica garantita da contratto a causa delle sanzioni del governo vigente americano nei confronti di Teheran. In particolare si fa riferimento ad una sanzione del 2015, quando l’Iran è uscito dalle trattative sul programma Nucleare Internazione, dopo il quale subì un embargo economico dal governo statunitense. Parole di rabbia e sconforto quelle del tecnico della nazionale iraniana, Carlos Queiroz ”Questa posizione della Nike è superflua. Tutti sono a conoscenza delle sanzioni. Dovrebbero invece scusarsi perché questa condotta arrogante contro 23 ragazzi è assolutamente ridicola ed inutile”.

Nike, nel frattempo, ha semplicemente risposto di attenersi alle disposizioni nazionali dettate dalla leggi federali, in quanto azienda americana. I giocatori sotto contratto sono ben 11 e hanno dovuto adeguarsi andandosi a comprare gli scarpini in alcuni negozi del brand americano in Russia, cosa al quanto insolita per giocatori professionisti.

 

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Redazione

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