Interviste – Garrisi (Stanleybet) illustra il progetto Cartago

Abbiamo letto del progetto
“Cartago” Come è arrivata Stanley a questo importante progetto
organizzativo e legale?

Il problema n. 1 del
sistema legale italiano, che è composto dai concessionari e dai CTD Stanley, è
la presenza degli operatori illegali. Cartago nasce dal rapporto costruttivo
che si è sviluppato negli anni con gli operatori di polizia giudiziaria che
erano mandati a chiudere i CTD Stanley, costretti poi dopo pochi giorni a
tornare a riconsegnare le attrezzature. Da un certo punto in poi abbiamo
cominciato, dopo l’avvenuto dissequestro dei CTD, a chiedere audizioni per spiegare
come mai, per Stanley e solo per Stanley, la normativa andava disapplicata per
conflitto con il diritto comunitario.

Immaginiamo che per promuovere un
intervento tanto prestigioso vi avvarrete di una struttura molto complessa.Come
vi siete strutturati a tal proposito?

A Liverpool nel dipartimento legale siamo organizzati come se fossimo una
vera e propria procura della repubblica. Abbiamo poi reclutato nelle università
Italiane esperti di logistica e giovani legali per lo piu’ penalisti che si
sono affiancati in training ai legali storici. I logistici cercano i centri
della concorrenza, li catalogano, acquisiscono la prova del reato. Il tutto va
a Liverpool dove la Stanley scatena poi i legali nella preparazione delle
denuncie, udienze, colloqui con i tribunali, audizioni presso ufficiali di
polizia giudiziaria, etc.

Si parla di vittorie legali, ma la
più famosa, quella in CGE, è dei signori Costa e Cifone. E’ corretto o la
considerate una vittoria Stanleybet? Cosa ne pensa al riguardo?

Quando il giudice a
quo del procedimento penale instaurato a carico del signor Costa o del signor
Cifone si rivolge alla Corte di Giustizia lo fa non per fare un favore al
signor Costa o al signor Cifone. Lo fa perchè ha un dubbio e chiede alla Corte
Europea, che è il guardiano dell’applicazione del Trattato, di chiarire una
possibile contraddizione tra il diritto interno di un paese, in questo caso
l’Italia, e il diritto europeo. Il signor Gambelli, il signor Placanica, il
signor Costa, il signor Cifone sono stati dei titolari di CTD Stanley. Le
sentenze che portano il loro nome, sono sentenze interpretative del diritto
europeo che riguardano la Stanley e le discriminazioni da lei subite nei suoi
molteplici tentativi di accesso al sistema concessorio. E’ solo quando la
sentenza torna al giudice a quo, che diventa direttamente applicabile ai
singoli casi, ma per tutti, non solo per i signori i cui nomi sono nelle
sentenze.

Sotto il profilo della politica
aziendale in Italia secondo molti addetti ai lavori il vostro atteggiamento nei
confronti di AAMS è cambiato molto, da ostile a per certi versi collaborativo.
E il loro nei vostri confronti?

Abbiamo capito che
AAMS ha ereditato dal CONI un sistema che era già irrimediabilmente compromesso
e quindi abbiamo cominciato a vedere AAMS come una componente incolpevole del
sistema. AAMS applica la legge. E’ il legislatore che ha sempre protetto gli
operatori storici, in barba ad ogni regola di non dicriminazione e
competitività. Il nostro atteggiamento non è mai stato ostile verso AAMS. E’
stato ostile verso l’applicazione di leggi che violano il diritto comunitario
e, per questa via, hanno discriminato Stanley. E, con fermezza, ne abbiamo
chiesto e (spesso) ottenuto la disapplicazione. L’atteggiamento di AAMS verso
Stanley è di doverosa attenzione ad un fenomeno che ormai tutti abbiamo
interesse a ricomprendere all’interno del sistema concessorio, non appena
possible, Stanley compresa.

Stanleybet in questo momento non ha
un atteggiamento sempre favorevole ad altri operatori .com presenti in Italia.
E’ una fase contingente o fa parte di una specifica strategia aziendale?

Il progetto Cartago è
un progetto di ripristino della legalità, che nel sistema è violata non solo
dagli operatori illegali, ma anche dall’illegale applicazione di leggi che
andrebbero invece disapplicate perchè confliggono con il diritto comunitario.
La Stanley considera illegali tutti gli operatori, diversi da Stanley, che
siano privi di concessione e che non possano dimostrare di essere stati
impediti, in violazione del diritto comunitario, all’accesso al sistema
concessorio. I protocolli Cartago si applicheranno a tutti gli operatori che
sono nella condizione che ho appena citato.

Non fa parte di
nessuna strategia aziendale: è semplicemente dovere di Stanley, come sarebbe
dovere di ogni altro operatore legale di svolgere questo tipo di attività.

Stanleybet è una società con licenza
maltese, inglese o di altro Stato straniero? Perchè Stanley non ha negozi in
Inghilterra o a Malta, pur avendo una licenza? Abbiamo visto che utilizzate sia
il .it, che il .net, che differenza c’è tra i due portali? Sappiamo che quelli
considerati da AAMS irregolari sono solo i .com, con questo .net in cosa vi
distinguerete rispetto al .it sul mercato tricolore?

La Stanley ha
licenza di molteplici paesi dato che è un operatore globale in Europa. Entrambi
i siti .it e .net sono perfettamente legittimi. Comunque dal sito .net, che è
preesistente al sito .it, non sono mai state in passato, ne vengono acettate
attualmente, scommesse.

La Stanley non ha
shops in Inghilterra perchè i suoi oltre 600 shop inglesi sono stati venduti
alla William Hill e la Stanley ha dovuto rispettare, da contratto, un lungo
periodo di non concorrenza sul territorio Inglese. Tale periodo è però ora
scaduto e la riapertura del marchio Stanley in Inghilterra, Galles, Scozia e
nell’Irlanda del Nord è imminente.

Come sta andando il vostro sito .it?
Siete soddisfatti della risposta dei vostri utenti in termini di business e di
volumi di gioco? Prenderete una licenza per il gioco a terra?

La risposta degli
utenti è stata entusiastica, ma stiamo completando l’offerta in modo da poter
essere competitivi al massimo livello. Siamo soddisfatti anche di aver potuto
mostrare che la Stanley, che opera anche in altri 7 paesi europei con licenza
regolare delle autorità locali, offline e online dove prevista, non rifiuta a
priori, come molti dicono, l’entrata nel sistema concessorio, quando gliene
viene data la possibilità.

Si, prenderemo
una licenza per il gioco a terra se saranno revocate tutte le attuali
concessioni, e il sistema sarà riformato in modo da mettere tutti gli operatori
sullo stesso piano. Il problema è che la Stanley è stata discriminata
all’ingresso nel sistema concessorio sia nelle gare del 1999 (sentenze Gambelli
e Placanica) sia nelle gare, cosidette Bersani, del 2006 (sentenza Costa
Cifone). La sentenza Placanica, che si riferisce ad un caso precedente alle
gare Bersani, proponeva alle autorità italiane due possibili rimedi: o la
revoca di tutte le concessioni illegali precedenti (cioè le 1000 delle gare
CONI del 1999) o la messa a gara di un numero ‘adeguato’ di nuove concessioni.
Lo Stato Italiano ha scelto la seconda opzione, con le gare Bersani. Nel fare
ciò, però, ha nuovamente creato un impianto discriminatorio, proteggendo gli
operatori storici e facendo in modo che la partecipazione di Stanley alle gare
Bersani, come ha riconosciuto la sentenza Costa Cifone, fosse impossibile. Si
sente dire spesso che la nuova gara per le 2000 concessioni è giustificata dal
fatto che lo Stato Italiano ha a disposizione la seconda opzione prevista dalla
sentenza Placanica. Ciò è totalmente errato: non l’ha piu’ perchè la ha già
usata bandendo le gare Bersani. Se una gara con un numero adegato di
concessioni poteva ben ‘annacquare’ le precedenti 1000 concessioni
discriminatorie CONI della gara del 1999, oggi, che le concessioni
discriminatorie sono diventate 16000 una nuova gara per un numero ‘adeguato’
non può certo essere per 2000 concessioni, per di piu’ per un brevissimo
periodo di 3 anni e mezzo o meno. Resta solo la prima opzione: la revoca di
tutte le concessioni. E’ chiaro che si tratta di un problema che non ha
soluzione fino al 2016.

Come vi state muovendo rispetto al
decreto Balduzzi. Ci sono operatori che non inseriscono alcuna avvertenza sulle
schedine, voi come vi muovete al riguardo e rispetto all’antiriciclaggio?

Abbiamo già inserito nelle nostre ricevute di scommesse che vengono
consegnate ai clienti le avvertenze previste con il decreto Balduzzi e siamo
totalmente allineati alla legge.

Perchè Stanley parla di
“discriminazione” quando raccoglie gioco solo attraverso CED indipendenti e non in modo diretto?

Se a Stanley non
è stato consentito di entrare nel sistema concessorio, Stanley è stata
discriminata proprio nella sua volontà di raccogliere in modo diretto, come invece
hanno potuto fare tutti gli altri. Allora Stanley, ai
sensi della sentenza Placanica fornisce il suo servizio e nel farlo si serve di
intermediari che sono i CTD. E’ lo stesso modello che usano anche,
parzialmente,  Match Point ed
Eurobet, Snai e altri operatori. Come loro hanno la Concessione, Stanley ha la
legittimizzazione Europea. Poi Concessione o legittimizzazione il diritto si
esercita attraverso agenti.

Bet&Law ha intervistato Giovanni Garrisi, ceo Stanley International Betting, sul nuovo progetto “Cartago” e su una serie di tematiche legate al mondo dei giochi/scommesse. 

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