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INTERVISTA A ENRICO BERTONI, RESPONSABILE AREA DIGITAL DELL’AZIMUT MODENA

Verve, determinazione ed entusiasmo. Quest’anno più che mai l’Azimut Modena Volley (attualmente terzo in campionato con ben 60 punti), storico e blasonato club di serie A, punta forte sui giovani, ritenuti un autentico valore aggiunto per il prossimo futuro. E lo fa partendo da una forte e consolidata ossatura della compagine societaria, da un talento di soli 29 anni cresciuto a Formigine, piccola cittadina tra Sassuolo e Modena. Il suo nome è Enrico Bertoni (nella foto in primo piano), responsabile dell’area Digital dell’Azimut Modena allenata da coach Julio Velasco.

D: Enrico Bertoni, a soli 29 anni sei già responsabile dell’area Digital dell’Azimut Modena. Quali sono state le esperienze professionali che hai maturato prima di rivestire questo ruolo?

<<Sono nato 29 anni fa a Formigine, una piccola città tra Sassuolo e Modena. Mi sono laureato in Management Internazionale nel 2014, dopo aver studiato per anni marketing, inglese e spagnolo. Lavoro nella comunicazione dal 2011, in questi anni ho collaborato sia da interno sia da consulente in settori molto diversi: dal ceramico, al chimico, all’editoria, all’entertainment. Prima di laurearmi ho vissuto all’estero per alcuni mesi, lavorando a Dublino in un’agenzia governativa per la social inclusion. Quindi questa fantastica avventura all’Azimut Modena>>

D: Come è strutturata la tua giornata di lavoro in ambito digitale?

<<A Modena mi occupo di tutte le attività web e social: dal piano editoriale dei social network alla newsletter, dalla gestione del sito alla app, passando per la realizzazione di campagne di advertising online a pagamento. Seguo queste aree sia da un punto di vista strategico-organizzativo sia, col supporto di una collega, da quello operativo. Realizzo anche semplici grafiche e mi occupo di photo editing per i contenuti da postare sui nostri canali>>

D. Qual è il tuo giudizio sul digitale o più in generale sul business sportivo nel nostro paese? Credi ci siano gap da colmare con altri Paesi?

<<Lo ritengo un settore che ha sofferto come tanti altri per la crisi iniziata una decina di anni fa, ma si sta riprendendo pian piano. Sicuramente rispetto ad altre nazioni scontiamo ancora una certa mancanza di professionalità in alcuni ambiti, soprattutto negli sport cosiddetti minori. Tuttavia specie nel campo digitale la crescita è sempre più forte e il gap con altri Paesi si sta pian piano assottigliando>>

D: Quali sono a tuo modo di vedere i metodi migliori e le iniziative più efficaci e proficue per coinvolgere il pubblico (fan engagement) e sviluppare il business online e digital di un team? Come magari si può sopperire alle difficoltà in tempi economici non proprio brillanti? 

<<Non credo ci siano strategie più efficaci in senso assoluto per coinvolgere il pubblico e sviluppare l’appeal digital di un club. Penso che il punto essenziale sia trovare un tono di voce coerente con la propria storia e le aspettative di club e tifosi. Per intenderci, quello che funziona per il Manchester United o il Real Madrid difficilmente funzionerà per un “underdog” neopromosso. A mio parere è anche importante non prendersi troppo sul serio e non aver paura di ‘giocare’, l’importante è farlo sempre con un obiettivo e non fine a se stesso. E’ fondamentale anche, d’altra parte, non dimenticarsi che molti club rappresentano comunità intere e hanno una visibilità non paragonabile a quasi nessun’altra azienda: non ci si può permettere certi scivoloni.
Come accennato, il gap con altri paesi quali UK e Spagna c’è, ma lo stiamo riducendo sicuramente sui social media. Con tanta passione e un pizzico di fantasia si può arrivare a limitare molto le differenze di budget. Casi eclatanti come quello del Pordenone Calcio lo dimostrano>>.

D: Nel dettaglio, come imposteresti una strategia vincente a livello digital e comunicazione in una società sportiva.

<<Direi decisamente un giusto tono di voce, bilanciamento tra contenuti real-time quando necessario e attenzione agli orari in tutto il resto del tempo, utilizzo continuo dei giocatori, l’asset più importante della squadra. Poi creatività, attenzione ai dettagli, capacità di sintesi. Infine, ma forse più importante di tutti, l’attenzione a profilare costantemente e sempre meglio la propria fanbase per fornire contenuti pensati apposta per loro. Aggiungo che nel futuro a mio avviso la realtà aumentata inciderà sempre più sul modo di comunicare digital>>.

D: Esistono tanti nuovi modelli e forme di comunicazione online. Come perfezioneresti un ecosistema digitale a tutto tondo di una società sportiva, mixando tra fan, coinvolgimento, interazione, condivisione.

<<Per creare un ambiente digitale ottimale in una società occorre dare la giusta attenzione ai tifosi: rispondere sempre e con puntualità a messaggi, richieste, critiche costruttive. Non dare invece spazio o fomentare polemiche, discussioni sterili, insulti. Per aumentare l’engagement, le condivisioni e l’attenzione ai tuoi contenuti vale sempre quanto detto prima: trova la voce giusta per il tuo club, investi su quella e posta contenuti che un tifoso sia felice di avere nella propria bacheca>>

D: Quale dovrebbe essere l’elemento di cui ogni brand e società sportiva non dovrebbe privarsi nell’era digitale?

<<Se ci riferiamo alla comunicazione digitale risponderei i giocatori. Qualunque strategia digitale difficilmente potrà competere con una squadra che sta performando largamente al di sotto delle aspettative. Dopo vengono dirigenti capaci di comprendere l’importanza di comunicare sul web, e persone competenti che sappiano interpretare obiettivi e cultura del club portandoli online>>

D. Modena ha affidato la panchina a “Re Mida” Julio Velasco. Che idea ti sei fatto di lui e quali aneddoti ci puoi svelare?

<<Di Julio Velasco sicuramente mi è piaciuto molto lo spirito e l’attenzione rivolta verso tutti i tasselli. Il coach ha più volte sottolineato come prima cosa la grande organizzazione dello staff dirigenziale di Modena. Quando uno come lui si ricorda di menzionare per primi coloro che di solito sono più in ombra, ti fa capire il significato di leadership e carisma>>.

Cosa ti aspetti da questa stagione? Supercoppa, scudetto e magari un occhio alla Champions.

<<La stagione è iniziata nel migliore dei modi, sappiamo che ci sono squadre con roster spaventosi, ma ho la sensazione che questa squadra abbia già costruito un grande gruppo e si diverta in campo>>

(con il contributo di Daniele Bartocci)

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