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Il Viminale imbarazzato per le immagini dei calciatori della AS Roma a colloquio con gli ultras

Adesso, però, è importante la risposta della società, per voce e mano (magari attraverso un comunicato stampa ufficiale) del suo presidente (James Pallotta) e delle principali istituzioni sportive (Figc e Lega calcio in prima fila). Situazioni imbarazzanti come queste non devono più accadere e i calciatori, in quanto “dipendenti” delle società, non devono più prestarsi a questi “teatrini” pietosi. Non si capisce, poi, perché solo quei quattro ultras appollaiati sulle vetrate divisorie dell’Olimpico (nella foto di GMT-Mezzelani) abbiano diritto, più di altri, di interloquire con Daniele De Rossi o Francesco Totti. Una nuova figuraccia del calcio italiano, ormai ostaggio di tutti, inclusi gli ultras. Ci sarebbe da capire, inoltre, cosa ha spinto questi giocatori a doverci mettere la faccia: paura di eventuali ritorsioni. Se sì rompano definitivamente questo muro di omertà. Questo calcio brutto e violento non ci piace più, e chiaramente così com’è non attirerà mai famiglie e bambini. Solo un cretino non lo comprenderebbe. 

(di Marcel Vulpis) – Il Viminale è irritato per il dialogo tra giocatori dell’AS Roma con gli ultras al termine della gara di Europa league. Scene così non sono più accettabili. Va bene il dialogo, ma non a queste condizioni. “Se proprio vogliono dialogare con certa gente, lo facciano ufficialmente, anche a Trigoria, fornendo nomi e cognomi degli interlocutori”- avrebbero fatto sapere, off the records, ai media, alcuni dirigenti del Ministero degli Interni. Basta con queste processioni a capo chino dagli incappucciati. Il Viminale ancora non credono a quanto visto pochi minuti dopo il termine del match perso dalla AS Roma per 3 reti a zero con l’Acf Fiorentina (determinando la definitiva eliminazione del club di Trigoria dalla Europa league). 

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Marcel Vulpis

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