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Il calcio attuale visto da un punto di vista finanziario

Nel calcio moderno e più in generale negli sport di squadra, ci sono delle componenti che trascendono l’elemento puramente agonistico, dato che ci sono interessi più grandi e importanti investimenti di natura finanziaria, alle spalle dei maggiori club europei. Basti pensare a società come Chelsea, Manchester City e Real Madrid, oppure al caso ancora più eclatante del PSG che appartiene allo sceicco Al Thani, il quale per una questione di prestigio e di visibilità mediatica ha costruito una squadra all-stars senza badare a spese e che sta ormai dominando da diversi anni il calcio francese. Un aspetto non forza negativo, questo, visto anche come in Europa vi siano delle gerarchie praticamente in ogni Paese, dove al massimo 2-3 club, storicamente vincono e tutti gli altri a seguire. In Italia questa egemonia, pur essendoci stata in passato, non aveva mai destato l’hype mediatico come in questi ultimi anni.

E’ innegabile come la Juventus, prima allenata da Antonio Conte e poi da Max Allegri, sia oggi una corazzata invincibile, una squadra che ha cannibalizzato il calcio italiano, vincendo da ormai 5 anni praticamente tutto. Questa stagione sulla quale ormai si può scommettere sull’ottavo scudetto e la quinta coppa Italia consecutiva, è iniziata sotto il segno del numero sette, di Cristiano Ronaldo, meglio noto ai Millenials con il nickname di CR7. Un campione che nonostante le critiche ha già ripagato la società degli Agnelli con prestazioni stellari a cui il pubblico di Madrid e quello di Manchester prima, erano ormai abituati. Nonostante questi aspetti, legati appunto al calcio giocato, l’acquisto di Cristiano Ronaldo ha avuto effetti anche in termini finanziari e della borsa, visto che la società torinese è quotata in borsa, e con questo nuovo arrivo a raggiunto numeri da capogiro, sia sul terreno da gioco che a Piazza Affari.

Eppure non sono tutte rose, per la Juventus: la notizia di questa settimana, in prospettiva sempre economica-finanziaria, dice che pur vincendo la Champions League, la società non sarà in grado di ripagare questo investimento. Nei mesi scorsi avevamo letto con estremo interesse di come solo attraverso il merchandising, la Juventus avesse chiuso il bilancio in attivo durante il 2018.

Il calciatore portoghese, inoltre, si conferma come una vera e propria holding, un uomo-azienda, come è difficile reperirne in Europa. Il calcio in effetti è uno sport che ragiona sempre più in ottica di business e di affari, nonostante i rischi non siano certo pochi per le società europee.

Restano ancora molto aperti gli scenari finanziari per quanto riguarda proprio il calcio milanese. Inter e Milan infatti nell’ultimo quinquennio hanno avviato una fase di trasformazione societaria nella quale osserviamo in modo quasi didascalico la penetrazione della finanza nel calcio con risultati che sono ancora da definire ma che sicuramente indicano il futuro prossimo di tutto il settore professionistico.

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