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Il brand AC Milan vale 748 milioni di euro. La banca Lazard al lavoro da un anno nella individuazione di nuovi soci.

La
società rossonera, secondo il magazine americano Forbes, ha un valore
globale di oltre 748 milioni di euro (al 50° posto di questa speciale
classifica riservata ai marchi internazionali). Una cifra considerevole che
tiene conto (analizzando i dati del bilancio 2013) non solo dei 246,6
milioni di euro
di d’affari (nel 2012 ha toccato anche i 267 milioni), con
ricavi da diritti audiovisivi (119,5 milioni) a fare la parte del leone, ma
anche i bacini di tifosi in ogni angolo del globo (circa 99 milioni di unità stimati).

Tornando
all’ultimo bilancio rossonero, ben 78,2 milioni di euro arrivano dalle
entrate commerciali (sponsorizzazioni, pubblicità e marketing). Negli ultimi
tre anni, grazie alla gestione Infront,
advisor dei rossoneri, si è toccato anche il tetto degli 81 milioni di ricavi
(come nei conti 2011), contro la situazione precedente cristallizzata, tra i 54,3
e i 56 milioni di euro, del periodo 2008-2009.

Le
entrate sono aumentate, ma per superare i 350
milioni di euro
di fatturato il Milan deve costruire un nuovo stadio, in
grado di vivere sette giorni su sette. Questa cifra non è soltanto un obiettivo
economico-finanziario finalizzato a riequilibrare i conti in ottica fair play finanziario, ma anche la
soglia spartiacque per sfidare, in campo e nelle prossime finestre di
calciomercato, i grandi club europei. Senza top
player
infatti non volano gli affari dei club. Lo dimostra il caso del
colombiano James Rodriguez, nuova
stella del Real Madrid, che, quest’estate, nei primi due giorni di attività, ha
fatto vendere 345 mila maglie con il
numero “10”. Un’operazione vincente di merchandising stimata in 34 milioni di euro, poco meno della
metà del suo cartellino (80 milioni).

SCENARI
FUTURI

Già
da una stagione la società milanese si è affidata a Lazard, banca d’affari francese con forti interessi negli Stati
Uniti, per sondare il mercato. L’obiettivo primario è intercettare potenziali
nuovi soci, interessati ad investire sul calcio italiano e, nello specifico, su
una realtà tra le più blasonate al mondo (insieme a Real Madrid e Boca Juniors).
Inizialmente si era parlato di una valutazione economica del Milan vicina ai 900 milioni di euro, ma è pur vero che
il parco giocatori non è più lo stesso di alcuni anni fa. Il valore netto
finale della “rosa”, secondo i dati di bilancio 2013, è appena di 117 milioni di euro e all’orizzonte  le operazioni di mercato sono state nella
direzione di prestiti con diritto/ obbligo di riscatto. Una campagna al
risparmio nel pieno segno dell’austerity.
Il club, per non incorrere nelle sanzioni del fair play finanziario, si è mosso
con cautela, ma c’è da ridurre l’indebitamento aziendale: circa 252 milioni di euro, un livello molto
vicino al fatturato complessivo. Nello specifico i debiti sono verso le banche
(144 milioni) e verso “altri finanziatori” (108). Chiunque, nel futuro, dovesse
entrare nel capitale dell’Ac Milan, sia come nuovo proprietario, sia come
azionista di maggioranza, sarebbe chiamato ad intervenire per ripianare questa
esposizione o quantomeno a ridurla nel tempo.

Tra
le ipotesi futuribili, i fondi sovrani
nazionali cinesi
o arabi, che,
già da almeno dieci anni, stanno entrando in Europa (come nel caso della Qatar Investment Authority proprietaria
del PSG), con l’obiettivo di
diversificare i propri investimenti. Il calcio d’élite, come nel caso del brand
Milan
, può essere una valida opportunità su valori globali compresi tra i
500 ed i 700 milioni di euro. Certamente la realizzazione del progetto stadio
(48 mila posti a sedere per un costo globale dell’impianto pari a 220-240
milioni di euro) può avvicinare la società rossonera alla enterprise value (valore globale di impresa) di Forbes.

 

Edipress/Sporteconomy

(fonte: Il Corriere dello Sport) – Una società che sta cambiando velocemente pelle, puntando all’internazionalizzazione del brand e all’inserimento di nuovi asset nel patrimonio del club, a partire dal progetto del futuro stadio. La dirigenza dell’Ac Milan ha le idee molto chiare e tutto parte dalla valorizzazione delle attività commerciali collegate al marchio, declinato sia a livello marketing, sia in ambito geografico. Si sta lavorando infatti anche su sponsorship in specifici mercati stranieri, seguendo il modello Manchester United e Barcellona.

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