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Gravina (FIGC) chiede al Governo l’1% delle scommesse, ma il mondo del betting alza il muro

Le scommesse a sostegno del fondo salva-calcio con il quale la Figc vuole ripartire dopo lo stop per il coronavirus. Come anticipa Agipronews è la proposta che la Federcalcio presenterà al Governo, nel pacchetto di proposte studiate per fronteggiare questa ripartenza. Tra le risorse previste dalla Federazione per il fondo di garanzia, la cui creazione è stata annunciata dal presidente federale Gravina (nella foto in primo piano) c’è il prelievo dell’1% dalle scommesse sul calcio, così come avviene in altri paesi come la Francia. Il tema dei diritti che il calcio dovrebbe ricevere dal mondo delle scommesse non è nuovo: Gravina  già nel suo programma a inizio mandato aveva sottolineato l’importanza di una “mini-percentuale” dal settore delle scommesse, a cui il calcio avrebbe diritto. Nei giorni scorsi, ricorda Agipronews, la Figc aveva già lavorato a una serie di proposte per superare l’emergenza, tra cui una deroga di 12 mesi sul divieto di sponsorizzazioni di aziende del betting e la creazione di un ‘Nuovo Totocalcio’ proprio per affrontare l’emergenza economico finanziaria.

Da ciò che risulta all’agenzia Sporteconomy, questa idea della FIGC non avrebbe incontrato i favori dei vertici dei principali player del settore, che, dopo essere stati penalizzati con le norme di divieto (sponsor e advertising) del Decreto Dignità, adesso subiscono questa nuova “aggressione” commerciale. 

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