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FORMULA 1: LA FERRARI “CANCELLA” LO SPONSOR MISSION WINNOW

(di Marco Casalone) – Il marchio “Mission Winnow“, annunciato come title sponsor della Scuderia Ferrari per il prossimo Campionato del Mondo di F1, non sarà presente sulle monoposto di Sebastian Vettel e Charles Leclerc in occasione del Gran Premio di Australia, in programma il prossimo 17 marzo.
Il motivo è da ricercare nell’indagine aperta dalle autorità dello Stato di Vittoria (competenti per la città di Melbourne, sede della gara inaugurale della stagione 2019) e volta ad accertare che il team di Maranello non stesse tentando di eludere le norme che vietano la pubblicizzazione dei marchi di sigarette: “Mission Winnow” è infatti la denominazione di un nuovo progetto targato Philip Morris, la multinazionale del tabacco da oltre 40 anni partner della Scuderia, incentrato sulla promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico.
André Calantzopoulos, ceo di Philip Morris International, in occasione della presentazione ufficiale del programma, aveva spiegato come Mission Winnow rappresentasse “una sintesi della nostra ambizione a migliorare in ogni campo, necessaria per far conoscere al mondo il cambiamento che abbiamo affrontato e la nostra dedizione nei confronti della scienza e di un’innovazione rigorosa, che possano accompagnare l’industria del tabacco verso un futuro migliore”.
Ufficialmente dunque la partnership non comporterebbe la promozione di alcun prodotto ma, trattandosi della compagnia market leaderdel settore, il dubbio che dietro l’operazione possa celarsi un tentativo di pubblicità occulta ha convinto l’Unione Nazionale Consumatori a presentare, assieme al Codacons, un esposto sia all’Antitrust che al Ministero della Salute, azione peraltro replicata negli ultimi giorni nei confronti della Ducati, vista la presenza del medesimo marchio sulle carene delle Desmosedici GP 2019, affidate ad Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci.
La Ferrari ha dunque deciso di modificare la livrea della SF90 e di togliere il logo di Mission Winnow non solo dalla carrozzeria, dalle tute dei piloti e dall’abbigliamento dei membri del team, ma anche dalla denominazione ufficiale con cui la Rossa si era iscritta poche settimane fa al Mondiale di F1.
Non è ancora chiaro se questa soluzione sia stata adottata solamente per rispettare le leggi dello Stato di Vittoria e, di conseguenza, il marchio “MW” possa fare la sua ricomparsa già in Bahrain, oppure se, per evitare qualsiasi ripercussione (il Codacons era addirittura arrivato a richiedere il sequestro delle monoposto), l’addio al progetto Philip Morris sia definitivo.
Non è la prima volta che la Ferrari si ritrova suo malgrado protagonista di un caso legato alla sponsorizzazione dei prodotti del tabacco: nel 2005 infatti, in occasione del Gran Premio d’Italia, venne impedito alla scuderia di Maranello di apporre il marchio Marlboro sulle monoposto di Michael Schumacher e Rubens Barrichello ed il team decise di sostituirlo con il disegno di un codice a barre, soluzione adottata in seguito anche in altre occasioni sino al 2007, anno del definitivo bando alle sponsorizzazioni legate al fumo.
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Redazione

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