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Del Piero (Sky Sport) presenta Juventus-Napoli

Stasera alle ore 23.30 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD e domani alle 18.40 sugli stessi canali, “DEL PIERO PRESENTA: JUVENTUS-NAPOLI, UNA SFIDA DA 10”, una produzione originale di Sky Sport, con l’ex capitano bianconero che racconta in 10 mosse passato, presente e futuro della super sfida dello Juventus Stadium, l’emozione per una partita che ha voluto dire molto nella sua carriera juventina, ma anche il rapporto speciale con Napoli e con i napoletani.

Il fascino di Juve-Napoli
Il fascino di questa sfida è talmente grande che si è dimostrato non solo in Serie A ma anche in Serie B, dove si è giocata la partita più attesa dell’anno, molto più attesa di tante altre in Serie A, perché due grandi squadre giocavano nella categoria inferiore e si sfidavano per ripartire, tanto che a fine anno, entrambe sono state promosse in Serie A. In tutte e due le partite io ho segnato, tra l’altro a Napoli su punizione, una punizione molto bella, e a Torino per il 2-0, che in qualche modo ci consacra e stacca la Juve dal Napoli e ci consente di assaporare molto, molto da vicino, quella che era una promozione che, salvo catastrofi, avevamo in pugno.
Sul Napoli e su come affrontare la Juve
Credo che il Napoli di oggi, il Napoli di Sarri, sia un Napoli che ha trovato, ovviamente, una sua identità difensiva, una sua compattezza e ha regalato freschezza in attacco, con Higuain che segna in tutte le partite, supportato da Hamsik. Speriamo che con questa partita molti dei giocatori stellari si consacrino ancora una volta e ancora di più. Credo che il Napoli non debba pensare di giocare contro la Juve, credo esattamente l’opposto, perché se comincia a focalizzarsi troppo che sta giocando la partita decisiva contro la Juve, allora subentrano aspetti emotivi, che alcuni giocatori giovani, di grandissimo talento, ma giovani, potrebbero subire, soprattutto a Torino. Se non ci pensano troppo, se giocano con quella leggerezza che hanno saputo trasmettere, grazie alla quale, secondo me, riescono a fare così bene, allora potranno avere veramente grandi possibilità di imporsi nella partita contro la Juventus. A differenza del Napoli, la Juve si è concessa il lusso di perdere tanti punti all’inizio, dopo questi anni fantastici, dopo le 4 vittorie consecutive dello scudetto. Possiamo dirlo ora che la Juve ha recuperato e fatto un percorso straordinario, con il record di vittorie. Però, in questo periodo è cambiata tantissimo, non solo in alcuni giocatori, ma anche nel tipo di gioco che questi giocatori portavano con sé, rispetto a quello interpretato dai nuovi arrivi.

Di conseguenza, gli addii di Pirlo, Vidal e Tevez, sono costati tantissimo all’inizio, per quanto riguarda l’adattarsi al gioco, il conoscersi. Però, sono arrivati dei talenti altrettanto validi. Il tempo concesso ad Allegri e ai giocatori di sistemarsi, ha fatto si che la Juve potesse inanellare, comunque, una grande serie di vittorie, qualcosa di straordinario. È incredibile quello che hanno fatto finora, c’è tanto di Allegri anche in questo, perché ha saputo dare una serenità diversa, c’è tanto dei giocatori, ma c’è tanto di Juventus nel suo insieme.
Marchisio e Insigne
Da una parte c’è Marchisio, ancora nel pieno della carriera ma già con un grande passato, dall’altra parte c’è Insigne, che è molto giovane, con potenzialmente un grandissimo futuro. Marchisio l’ho visto crescere, abbiamo fatto un sacco di cose insieme, battaglie, vittorie, e siamo in contatto periodicamente, come amici. Insigne è un ragazzo che ha più volte dichiarato la sua “Delpierinità”, non so se si possa dire così, è molto bravo, con grande talento, e spero possa veramente fare bene di anno in anno e possano raggiungere entrambi grandi risultati con la Nazionale.
Dybala
Credo che Dybala sia l’esempio perfetto di quello che è la Juventus quest’anno; il grande acquisto iniziale, tanti soldi, cambio generazionale, da Tevez, che aveva un’età, a lui. Cambio di mentalità, anche se sono entrambi argentini, un inizio molto difficile, a partire dal fatto che non sempre brillava, che era anche in panchina e c’era qualcun altro davanti a lui, che è coinciso proprio con il momento difficile della Juventus, quando non vinceva, anzi perdeva spesso.

Nel momento in cui si è trovata una certa continuità con Dybala, la Juventus ha cominciato a virare, per poi inanellare quella che è stata la serie di vittorie fino a questa grande sfida ed è cresciuto anche lui come rendimento, sia come gol che come prestazioni, al di là delle qualità tecniche che si sapevano e che si erano viste a Palermo, al di là dei gol che sarebbero arrivati, perché la squadra è una grande squadra e lui ha le qualità per poterla trasformare. Quello che ha impressionato tutti quanti è la personalità che a 21 anni riesce a mettere in campo e riesce a trasmettere serenità, che è il collante perfetto tra centrocampo e attacco. È quello che Allegri faceva l’anno scorso con Tevez, solo che oggi lo fa a suo modo e lo fa decisamente molto bene. Il tempo ci dirà se Dybala può essere un grande per la Juventus, per se stesso, se potrà essere un grande alla Juventus. Dipenderà da diversi fattori. Oggi ci sono tutte le premesse perché questo accada, perché sta reggendo molto bene le pressioni sotto tutti gli aspetti. Ha una personalità forte, che gli permette di farlo con la giusta serenità, ma, soprattutto, mi sembra di vedere fame in quello che fa. Quindi, si tratta di ripetersi anno dopo anno per almeno dieci anni. Quello si che lo potrà consacrare a idolo incontrastato.
Higuain
Higuain ha ovviamente ha una storia diversa da quella di Dybala, ma in egual misura oggi è la presenza numero uno del Napoli. Innanzitutto per il numero di gol, perché segna a ogni partita, questo indipendentemente dal fatto che uno sia bravo, argentino, italiano, questo è qualcosa che va oltre tutto. Ma poi, perché rispetto all’anno scorso, per esempio, dove era più sofferente, segnava ma era più sofferente, sia nella forma fisica che in alcuni atteggiamenti. Oggi tutti gli atteggiamenti sono visti in maniera positiva, anche l’arrabbiatura per un gol mancato o per un passaggio non perfetto di un suo compagno fa trasparire la voglia di volere qualcosa di più. Questo, secondo me, unito alle sue qualità che sono straordinarie come ha già fatto vedere al Real Madrid e che ha confermato già in questi anni al Napoli, va dato merito indubbiamente a lui che si è reso disponibile per un determinato tipo di progetto. Anche in un momento come questo, con l’arrivo di Sarri, un allenatore nuovo che non aveva la personalità magari “esterna” di Benitez (intendo che il passato dei due allenatori era completamente diverso), ma ovviamente merito anche a Sarri e al Napoli che sono riusciti comunque a creare intorno a lui e intorno alla squadra, insieme a Sarri, un progetto che è nuovo, perché oggi il Napoli è nuovo, è diverso perlomeno, molto diverso rispetto all’anno scorso. Credo che Higuain oggi, insieme a Lewandoski e Suarez, rappresenti il top per quanto riguarda la prima punta, la punta che deve sempre farsi trovare pronta, che deve essere un grande finalizzatore, che deve essere pronto a tutto, destro, sinistro, testa, petto, spalla, che è capace di attendere il momento opportuno perché molte volte le sue prestazioni sono figlie di prestazioni della sua squadra. E in questo, oggi, questi tre giocatori sono di sicuro sopra gli altri. Io credo che poi gli argentini quando si ritrovano in nazionale hanno una fame comune e riescono a chiudersi contro il mondo, quindi non credo che lì vivranno, né Higuain né Dybala, delle particolari situazioni di sofferenza interna. Per questa partita invece io vedo Higuain come il fratello maggiore di Dybala e di conseguenza penso che se ci sarà il momento di dare una spallata uno all’altro, entrambi lo faranno in maniera molto “onesta” tra di loro. Poi, finito il tutto, credo che sotto la stessa bandiera ritorneranno quelli di prima, ma saranno pronti a tutto con uno spirito diverso: Higuain, quasi, non dico all’ultima spiaggia, ma sapendo che questa è un’occasione molto rara perlomeno; dall’altra parte Dybala , che gode del fatto che, comunque, la sua squadra è in rimonta. Lui è giovane, ha tutto davanti a sé, quindi, dovrà farsi prendere dall’entusiasmo, da quello che ha dimostrato finora.
Platini e Maradona hanno segnato un’epoca.
E’ stato per certi aspetti il top di quello che uno potesse vedere nel campionato italiano, perché i migliori stranieri all’epoca erano pochi, ne potevano arrivare due e, poi, successivamente tre. Perciò, erano davvero i migliori in giro per il mondo, a partire da Juve-Napoli, dove c’erano due numeri dieci straordinari, Platini da una parte e Maradona dall’altra. Fin da allora, s’instaurò una sfida che era si tra le due squadre, ma soprattutto fra questi due numeri dieci, ai quali ero affezionato, erano la mia ispirazione. Quindi, c’era la sfida dentro la sfida, la sfida delle due squadre, dei numeri dieci e di questa fantastica atmosfera che si era creata attorno a questa partita e a questa competizione.

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