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Danti (PD): Con Erasmus+ abbiamo finanziato progetti sportivi per 265 mln di euro

Abbiamo incontrato Nicola Danti, europarlamentare in carica (classe ’66) in questa legislatura (il prossimo 26 maggio si ricandida nelle liste del PD nel collegio dell’Italia Centrale), che si è impegnato a Bruxelles sui temi dello Sport.

Danti nato a Pelago (FI) è Vice Presidente della Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori (IMCO), Coordinatore per il Gruppo S&D in IMCO, Membro sostituto della Commissione Commercio internazionale (INTA). 

1) Un bilancio della passata legislatura europea sulle “politiche sportive”.

R: Credo che, negli ultimi anni, l’Unione Europea, con il Parlamento in prima linea, si sia molto impegnata nel settore dello sport. Penso per esempio al programma Erasmus+, che ha supportato progetti di natura sportiva per oltre 265 milioni di euro. A Prato, ad esempio, l’Unione ha finanziato per oltre 400.000 euro il progetto Insport+, dedicato a persone affette da disabilità mentali: un progetto di grande successo che ha messo al centro lo sport come strumento per favorire la partecipazione e l’inclusione.

Ma non ci siamo limitati solo ai finanziamenti. Come Parlamento, abbiamo chiesto più trasparenza nella lotta alle partite truccate – conto il fenomeno del match-fixing – ma anche nell’impegno contro la corruzione, soprattutto nei casi di assegnazione di grandi eventi sportivi.

2) Crede ci sarà un nuovo programma Erasmus Plus Sport e quali, secondo lei, dovranno essere i settori di intervento?

R: Durante gli ultimi mesi di questa legislatura ci siamo occupati di definire il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027. Abbiamo chiesto un impegno finanziario maggiore rispetto ai già previsti 265 milioni di euro di Erasmus+ Sport: adesso tocca agli Stati membri venirci incontro e far sì che vi siano i fondi necessari per un’ampia serie di progetti. Penso all’importanza di lavorare per favorire la diffusione della pratica sportiva nelle zone di marginalità sociale: lo sport è elemento chiave per favorire la coesione e l’incontro tra persone. Ma sarà importante anche intervenire sull’inclusione, su diversi livelli: dalla lotta al razzismo e alla discriminazione, all’accessibilità per le persone con disabilità. Perché tutti devono avere la possibilità di dedicarsi alla propria attività preferita, a partire proprio dallo sport.

3) Ogni euro investito nello Sport è un euro risparmiato nella sanità. È d’accordo?

R: Assolutamente sì: lo Sport non ha solo una funzione ludica, ma svolge un ruolo fondamentale per la tutela della salute delle persone e la promozione di uno stile di vita corretto e sano. E tutti devono essere coinvolti: bambini, giovani, anziani, ma anche adulti in età lavorativa, che troppo spesso trascurano l’importanza di fare movimento. Anche per me lo sport e in particolare la corsa è stata una bella scoperta, anche se non si può dire che sia un atleta modello… Peccato quest’anno essere troppo impegnato con la campagna elettorale e non poter correre la 20 km di Bruxelles come lo scorso maggio! E chiaramente un maggior numero di persone che fanno sport si traducono in enormi risparmi per l’intero sistema sanitario e quindi per le tasche di ciascuno di noi.

4) Lei si è occupato molto di lotta alla contraffazione in Europa. Nel calcio italiano il tema della contraffazione del marchio è molto sentito perché sottrae ricavi alle società. Il suo impegno potrebbe aiutare a vincere questa battaglia.  

R: Durante la scorsa legislatura, sono stato relatore del regolamento sulla sorveglianza del mercato. Grazie a questa nuova legge, che entrerà in vigore tra un anno, ci saranno controlli maggiori alle dogane, per evitare che prodotti contraffatti entrino in Europa, ma anche maggior attenzione all’interno del mercato unico, per impedire ad alcuni paesi di non rispettare le regole comunitarie. Insomma, un impegno importante che avrà ricadute su tutto il sistema produttivo europeo e italiano in particolare, tra cui proprie quelle società calcistiche a cui oggi vengono sottratti un sacco di soldi dai prodotti falsi venduti sulle bancarelle delle nostre città.

5) Per gli atleti invece molto importante è il tema del dopo carriera, di cui lei parla anche nel suo programma.

R: Troppo spesso quando si parla di sportivi, si tende a pensare a ricchi calciatori, che hanno accumulato milioni di euro e certo non temono il dopo carriera. È invece fondamentale pensare a progetti di reinserimento che consentano ad atleti e atlete di formarsi e sviluppare le competenze necessarie per reinserirsi nel mondo del lavoro. In particolare, credo sia importante favorire lo sviluppo di programmi atti alla formazione nel campo del management sia delle istituzioni che delle società sportive: sarebbe bello riuscire a dar vita a una vera e propria Cantera dei dirigenti dello sport, che consenta agli ex-atleti di continuare a essere coinvolti nel mondo sportivo e mettere a frutto le esperienze acquisite nel corso della propria carriera agonistica.

 6) In conclusione quali, oltre lo Sport, saranno le sue priorità se sarà rieletto il 26 Maggio?

R: Credo che sia fondamentale che l’Italia giochi un ruolo da protagonista all’interno del progetto europeo, per migliorarlo e aggiustarlo quando serve e per avvicinarlo alle esigenze reali dei cittadini. In questi anni mi sono impegnato per difendere le eccellenze italiane e il Made in Italy, per rafforzare la tutela dei consumatori europei, per dedicare nuove risorse alle nostre piccole e medie imprese e renderle più competitive sullo scacchiere globale. Ma la sfida non finisce qui: oltre a continuare su questi temi, voglio battermi per ottenere una tassazione più equa in tutta Europa, per un sussidio di disoccupazione europeo e per rafforzare l’infrastruttura culturale che sta alla base della costruzione europea, a partire dal programma Erasmus.

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