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Codacons a gamba tesa sullo Stadio Flaminio. Chiesto sequestro impianto con un nuovo esposto in procura

Secondo quanto riporta l’agenzia DIRE, il Codacons ha denunciato “la situazione di abbandono e degrado che attanaglia lo Stadio Flaminio a Roma, con un nuovo esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di indagare per abuso e omissioni di atti d’ufficio e disporre il sequestro urgente dell’impianto“.
Lo Stadio Flaminio si presenta oggi con rami caduti, verde incolto dentro e fuori la struttura, muffa, ruggine, vetri rotti, fili elettrici divelti e scoperti, scritte vandaliche in ogni parte, ascensori fuori uso, porte rotte, una discarica con sacchi di immondizia, alcune bici smontate, vecchie bombole del gas e qualcosa che un tempo, forse, era stato un trolley da viaggio – scrive il Codacons nell’esposto- Per legge Roma Capitale avrebbe dovuto adempiere alle precedenti diffide inviate dalla nostra associazione e provvedere alla manutenzione e conservazione dell’impianto che, come noto, è stato riconosciuto bene di interesse culturale storico, artistico ed archeologico già dall’anno 2018. Gli enti proprietari dei beni di interesse culturale, infatti ‘hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza‘.
Roma Capitale, collaborando unitamente agli altri enti ad essa collegati per le proprie precipue competenze, quali l’Ama Spa, la Asl Roma e la Regione Lazio, resta improrogabilmente obbligata della prevenzione e manutenzione dello Stadio Flaminio“.
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di svolgere i necessari e rigorosi accertamenti per verificare possibili fattispecie penali quali i reati di abuso e omissione di atti d’ufficio a carico di coloro che risulteranno responsabili, e di disporre il sequestro dell’intero impianto che oggi versa in uno stato di totale abbandono.
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