Chantal Borgonovo: al calcio posso solo dire grazie

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l 27 giugno la ‘stronza’ si è portata via Stefano Borgonovo, ma non la speranza, che lui ha sempre nutrito, di poter combattere e un giorno sconfiggere questa terribile malattia. La notizia della sua scomparsa è arrivata come un fulmine a ciel sereno, trasformandosi in una pugnalata al cuore per tutti coloro che vedevano Stefano come il ‘combattente coraggioso’ che di fatto era. Il dolore è ancora grande, ma Chantal Borgonovo vuole portare avanti il messaggio di speranza e fiducia che con Stefano ha condiviso  e che per Stefano vuole continuare a diffondere. Le sue prime parole dopo la scomparsa del marito sono di una semplicità e di una sincerità disarmante; forse possono sembrare scontate, ma non lo sono, soprattutto perché sono rivolte a quel mondo del calcio che Stefano tanto amava e che gli è sempre stato vicino.

In esclusiva a Il Friuli/udineseblog.it ha voluto affidare il suo accorato appello: “Tutto ciò che mi sento di esprimere è solo un grande e sentito grazie a tutto il mondo del calcio, a tutti gli amici di Stefano che ci sono stati vicini durante questi sette anni e che sento sempre accanto. Stefano ha voluto esporsi per poter essere d’aiuto e dare voce a tutti coloro che voce non hanno. Dal mondo del calcio abbiamo sempre avuto aiuto e sostegno a dimostrazione che questo gioco di squadra ha fatto squadra contro la Sla“.

Non si sa ancora quale sia il vero legame tra questo sport e la terribile malattia, quindi non è solo il mondo del pallone che deve preoccuparsi di portare avanti la ricerca. “Eppure, io posso dire che lo ha fatto e sta continuando a farlo. Mi fanno davvero piacere gli omaggi che tante persone vogliono rivolgere a Stefano: il trofeo a lui dedicato che Milan e Fiorentina stanno organizzando; l’idea di intitolare a lui il centro Sportivo di Giussano; l’intenzione della Nazionale italiana Homeless di partecipare ai Mondiali in Polonia (dal 10 al 18 agosto) con il lutto al braccio in sua memoria. Sono gesti importanti che dimostrano che si vuole portare avanti il messaggio in cui Stefano ha sempre creduto: tenere alta l’attenzione su questa terribile malattia affinché con l’aiuto di tutti si possa cercare di arrivare a sconfiggerla. La più grande paura di Stefano non era la morte, ma il terrore di perdere la vista e quindi non poter più comunicare“.

Lui se ne è andato all’improvviso – prosegue -, in un momento di serenità quando meno se lo aspettava. Forse dietro a tutto questo, alla sua storia, al suo percorso, c’è un disegno troppo grande che solo il tempo svelerà. Io so che la battaglia non è finita con la sua morte, perché io  e la mia famiglia la porteremo sempre avanti. Per questo voglio ringraziare di cuore tutti coloro che sono al fianco della Fondazione Stefano Borgonovo e tra queste persone anche la signora Giuliana Pozzo che con la sua Onlus ‘Udinese per la vita’ ha riservato a Stefano il ‘Progetto Borgonovo’. Se la Fondazione esiste è proprio grazie al mondo del calcio e noi non permetteremo che la battaglia di Stefano finisca, la porteremo avanti perché ci crediamo e perché non vogliamo che l’impegno di mio marito venga vanificato“.

Colpisce il tono fiero e determinato  di Chantal Borgonovo: in fondo lei è quella che, con il suo amore, ha dato a Stefano la forza di affrontare questo terribile destino e di lottare per gli altri. E’ sempre lei che, colpita duramente dalla ‘stronza’, continuerà la lotta nel nome di Stefano! “Ho già incontrato Platini, che mi ha impressionato per la grande umanità dimostrata, e Blatter, che pure non farà mancare il suo sostegno. Tutti, per quanto possono, vogliono rendersi utili. Per quanto riguarda me, con la Fondazione Stefano Borgonovo, continuerò a seguire la ricerca del Professor Angelo Vescovi con la sua Neurothon: dopo la prima fase della sperimentazione, in cui si è proceduto al trapianto di cellule staminali cerebrali umane (fase terminata con successo il 22 marzo), siamo pronti per la seconda fase, che partirà a novembre. Parallelamente, cercheremo di sviluppare la ricerca epidemiologica, procedendo all’incrocio e all’analisi dei dati, prima in Lombardia e poi in tutta Italia. C’è davvero tanto da fare e nessuna voglia di fermarsi. Per questo bisogna far sapere che tutto quanto ci arriva, per noi è vitale, perché la battaglia continui!

fonte: www.udineseblog.it

Pubblichiamo l’intervista in esclusiva fatta dal portale UdineseBlog.it a Chantal Borgonovo (moglie del calciatore Stefano Borgonovo prematuramente scomparso perchè affetto dalla “SLA”). Un dovere morale nei confronti di una grande donna, per l’impegno profuso in tutti questi anni nei confronti del marito, che ha combattuto come un “eroe” fino all’ultimo contro questa terribile malattia. 

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