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Calcio- Tra debiti e sopravvivenza, il Chelsea preferisce la Cina

Insomma, l’adeguamento dei bilanci sta diventando un vero e proprio tormentone per tutte quelle società che nell’ultimo periodo hanno fatto registrare gravi debiti. E proprio appunto, ne sa qualcosa il club del magnate russo Abramovich che pur di far fronte ai quasi 81 mln di euro di perdite registrate nel 2009/2010, ha deciso di affidarsi all’agenzia inglese ECN Management per conoscere quelle che sarebbero le potenzialità, a livello di marketing, dei suoi migliori giocatori.

Il business diventa qualcosa di concreto e prende il volto di alcuni dei Blues, sperando che le loro immagini portino soldi liquidi nelle casse societarie. E questo diventa possibile perché il Chelsea controlla i diritti di immagine di ben 19 giocatori della propria rosa, tra cui Fernando Torres e David Luiz (SportPro Media).

Così per mettersi in riga non si pensa più solo ad aumentare gli introiti del ticketing e a costruire stadi di proprietà, si cercano anche nuovi mercati, magari ancora inesplorati in cui il calcio e i campioni dei tornei europei vengano visti come qualcosa di irraggiungibile, promuovendo o forse “vendendo” le loro immagini perché in un modo o nell’altro, “the show must go on”.Che cosa non si fa per essere il linea con l’ormai famoso fair play finanziario promosso dal numero uno della Uefa, Michel Platini, rieletto per questo ruolo fino al 2015 dopo che il 26 gennaio 2007 aveva assunto per la prima volta questa carica. Il fair play ha fatto nascere il sogno Cina nella menta del Chelsea.

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Marcel Vulpis

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