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Calcio estero – Cska: anche in Russia vince il modello “Abramovich”

Roman Abramovich, tycoon russo proprietario del Chelsea F.c. e del Cska Mosca, è l’evoluzione del concetto di “Nemo profeta in patria”. La cura economica elargita ad entrambi i football club (di cui è presidente) l’ha portato a vincere fuori casa (in Inghilterra con uno storico secondo scudetto conquistato dopo 50 anni dal primo titolo nazionale), oltre che in patria.

Il Cska (da sempre emanazione dell’esercito russo) è riuscito, mercoledì sera, nell’impresa di superare lo Sporting Lisbona allo stadio Josè Alvalade (“tana” dei biancoverdi), di fronte a 50 mila supporter lusitani. Una vittoria targata Abramovich, anzi Sibneft, visto che lo sponsor di maglia è proprio l’azienda petrolifera del giovane magnate russo. Il team della “Stella Rossa” è stato acquistato, grazie all’ingresso del munifico colosso degli idrocarburi, per la cifra record di 54 milioni di dollari (e sulla maglia appare anche Umbro, fino alla prossima stagione partner tecnico del Chelsea F.c.).

Secondo l’agenzia “Itar-Tass” la conquista del primo titolo europeo, da parte di un team russo, dalla caduta del muro di Berlino, è il segno inequivocabile che qualcosa sta cambiando anche nell’Europa dell’Est.

Grazie, infatti, alla pioggia di denaro che arriva dal settore dell’oro nero sarà possibile allestire, anche in Russia, team in grado di battersi con i grandi club del Vecchio continente. Ma quanto durerà questo Eldorado, si chiedono gli addetti ai lavori locali? Il rischio, infatti, è che si venga a generare una crescita drogata del mercato, per nulla supportato da reali strategie di marketing ed ancora sottostimato rispetto alla media del football europeo.

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Marcel Vulpis

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