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CALCIO E POLITICA: LO SCEICCO AL NAHYAN DIVENTA CO-PROPRIETARIO DEL BEITAR GERUSALEMME

(di Marco Casalone) – Il Moadon Kaduregel Beitar Yerushalayim (meglio noto come Beitar Gerusalemme, storica società calcistica israeliana militante nella “Ligat ha’Al”), ha recentemente perfezionato la cessione del 50% delle quote societarie allo sceicco Hamad bin Khalifa Al Nahyan, membro della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti.

L’ufficialità è stata resa a Dubai nel corso di una conferenza stampa tenuta dai due nuovi soci del club, ovvero l’ex proprietario unico Moshè Hogeg (giovane imprenditore israeliano attivo nel settore della tecnologia blockchain) e, per l’appunto, lo sceicco Al Nahyan, il cui ingresso nell’organigramma societario era stato preannunciato nello scorso mese di agosto, sull’onda della normalizzazione dei rapporti tra Israele e gli Emirati (primo paese del Golfo Persico a riconoscere formalmente lo stato ebraico), fortemente voluta dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e definita positivamente dopo mesi di negoziati tra i rispettivi organi diplomatici.

“Il Beitar è una delle cinque squadre israeliane più importanti e il nostro obiettivo è quello, dopo tanti anni di digiuno, di riportarlo a trionfare in campionato e di conquistare il maggior numero di titoli possibile” ha commentato con entusiasmo Muhammad bin Hamad bin Khalifa, figlio del reale arabo che ricoprirà la carica di vicepresidente e che ha promesso investimenti, nel prossimo decennio, per oltre 75 milioni di euro, destinati al rafforzamento della rosa ed al miglioramento delle infrastrutture.

L’approdo di una componente araba assume particolare rilevanza se si considera la storia del club giallonero, fondato nel 1936 in affiliazione al movimento giovanile del partito revisionista sionista (il Betar) e da sempre legato alla destra israeliana.

La tifoseria più accesa, conosciuta con il nome “La Familia“, oltre ad aver annoverato tra le proprie fila esponenti sia del Likud (il partito liberale dell’attuale premier Benjamin Netanyahu) che di Israel Beitenu (il movimento politico della destra nazionalista), è noto per la difesa estrema delle “radici” ebraiche della società.
Il closing della trattativa è inoltre arrivato in un momento sportivamente molto complicato per il club, 12° in classifica, e ha contribuito a rendere ancora più netto il distacco tra gli ultras, ovviamente contrari alla vendita delle quote allo sceicco Al Nahyan, ed i semplici tifosi, che hanno invece giudicato positivamente l’operazione, attratti dalla possibilità di poter finalmente tornare a competere per la vittoria del campionato.

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