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Battere il razzismo attraverso opere di bene: l’insegnamento di Lebron James

(di Gregorio Scaglioli) – Mentre in Italia il problema del razzismo è diventato uno dei temi di dibattito più “gettonati” senza però riuscire a trovare una soluzione definitiva ed efficace, all’estero le organizzazioni non mancano e funzionano ancora meglio se presentano come simbolo e fautore un personaggio sportivo famoso.

È il caso, per esempio, di Lebron James (nella foto in primo piano), che collabora già da anni con Walmart attraverso la campagna «Fight Hunger Spark Change» che utilizza alcuni profitti della grande catena di elettrodomestici per l’associazione no-profit «Feeding America» in grado di raccogliere cibo e generi di prima necessità per chi ne ha bisogno.

Dal 2014 la campagna è riuscita a raccogliere 74 milioni di dollari, e il numero è destinato ad aumentare.

Il campione NBA è sensibile anche verso l’insegnamento e la cultura, per questo ha contribuito all’apertura di una scuola ad Akron (Ohio) con una donazione di 3 milioni di dollari più un altro milione per la sua espansione; grandi gesti che dovrebbero far riflettere chi ancora usa il colore della pelle per offendere ed attaccare gli altri anziché aiutare i più bisognosi.

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