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Basta con le sponsorizzazioni pubbliche per le squadre di calcio

Divieto di sponsor per gli enti pubblici. Questa, in sintesi, l’idea shock dell’on. Daniela Santanché presentata, nei giorni scorsi, in un emendamento alla Finanziaria (poi ritirato insieme a tutti quelli della CdL e dell’Ulivo). La proposta del deputato di An è molto semplice: province, comune e regioni (o più genericamente gli enti pubblici italiani) non potranno in futuro sponsorizzare squadre di calcio (quale che sia la divisione di appartenenza). Per molti una proposta moralizzatrice, per altri un tentativo di riallocare importanti risorse economiche su progetti sociali più strategici (per esempio la sanità, la scuola, l’ambiente, ecc.).

Una tegola pesante non solo sul calcio dorato della A e B, ma soprattutto sulle squadre delle serie minori. I casi più noti sono quelli di Palermo (appare il logo della Provincia regionale di Palermo), Cagliari (Terra Sarda/marchio promo-turistico della regione Sardegna) e Lecce (per il secondo anno sponsorizzata dalla Provincia di Lecce con il marchio Salento d’amare). Operazioni di visibilità per gli enti locali coinvolti, risorse fresche per i club di calcio. Complessivamente questi tre club tricolori ricevono dagli sponsor in oggetto oltre quattro milioni di euro (ben due mln di euro solo dalla regione Sardegna).

Fin qui l’attualità delle operazioni calcistiche in essere. Tutto questo, però, potrebbe venire a cadere se in futuro dovesse essere ripresentato e poi approvato l’emendamento della Santanché. A soffrirne di più sarebbero proprio i team di calcio delle serie minori/dilettantistiche, che riescono a sopravvivere grazie anche ai contributi di queste realtà locali. Intervistato sul tema Stefano Pedrelli – d.g. Palermo calcio – ha dichiarato: non vedo perchè il calcio debba essere discriminato da certe forme di sponsorizzazioni che coinvolgono gli enti pubblici.

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Marcel Vulpis

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