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Napoli, la nuova maglia in tema Halloween per le festività

Il Napoli di Luciano Spalletti sta volando, conquistando la vetta della classifica di Serie A meritatamente. Tutto grazie al duro allenamento e alla mentalità che ha sempre contraddistinto il tecnico toscano. Numerosi siti di scommesse difficilmente pronosticavano un avvio così felice per la squadra Azzurra e ora i tifosi sognano in grande, senza però dire la parola magica. Intanto il club di De Laurentiis ha presentato con un video da brividi la nuova divisa del Napoli, quarta versione tra quelle utilizzabili in campionato. Una divisa speciale per celebrare Halloween insieme con i tifosi azzurri. La maglietta ha un design particolare: a fondo nero e con ragnatele, nomi e numeri in rosso a richiamare la toppa Lete che non cambia sul petto. È già disponibile negli store azzurri fisici e online, il prezzo è invariato rispetto alle altre edizioni di quest’anno: 125 euro per la maglia, 50 euro il pantaloncino

La nuova divisa ha debuttato in occasione di Napoli-Torino, il 17 ottobre 2021. Nell’ottava giornata la formazione di Spalletti è scesa in campo allo Stadio Maradona con la nuova divisa che dovrebbe essere usata anche contro il Bologna, sempre in casa

A disegnarla Armani, o per meglio dire, la divisione EA7 responsabile delle linee di capi tecnici e sportivi della nota firma stilistica. Il presidente De Laurentiis aveva già scelto a inizio campionato chi doveva produrre le maglie da gioco del club, il tutto non senza qualche polemica. Ovviamente insieme alla maglia sono stati presentati anche pantaloncini e calzettoni per un look da Halloween total black che fanno del Napoli la prima e unica squadra che, almeno fin qui, è dotata di una divisa “festiva”.

A cosa serve una maglia per le festività e cosa si nasconde dietro?

Molti si sono chiesti del motivo della scelta da parte del Napoli di indossare una maglia che richiami la festività statunitense. Potrebbe essere real time marketing in versione calcistica? Non è da escludere, considerato anche che la presentazione della maglia del Napoli per Halloween è stata accompagnata da un piano di contenuti digitali dedicati e strategicamente mirati a generare una grande interazione social.

Sono tanti i video di cui stiamo parlando, ma in uno , con la nuova maglia addosso, alcune punte della squadra di Spalletti: da Mertens a Fabián Ruiz, passando per Ounas, si divertono a fare espressioni buffe e spaventose, presentando la nuova divisa. Per tutta la durata del match contro il Torino, inoltre, per highlights e aggiornamenti su Instagram il team social del Napoli ha scelto una classica font di halloween, come quella che imita il colare del sangue.

Scelte molto importanti e inaspettate, che dal punto di vista della gestione dei social network non possono fare altro che aumentare l’engagement con il profilo del club partenopeo. Il tutto calza al pennello, ovviamente, con lo stile del club, dettando una coerenza a livello di social media marketing.

Certamente non può mancare il lato economico dietro alla scelta del Napoli. Infatti la casacca con le ragnatele è venduta insieme a pantaloncini e calzettoni a tema Halloween, tra il merchandise ufficiale del Napoli. Viene da sé che i prodotti ufficiali rappresentano una buona fetta di entrate per le squadre calcistiche, in particolar modo oggi con una forte crisi economica. Un esempio pratico lo riporta Amazon: la vendita di magliette delle squadre di calcio italiane di serie A, ma anche altri accessori per lo sport e gadget con logo o personalizzati avrebbe generato nel 2018 complessivamente 8 milioni di euro, a cui vanno aggiunti naturalmente anche gli introiti provenienti dai rivenditori fisici.

Nello stesso periodo, il Napoli avrebbe pesato per circa il 10% sul fatturato dalle vendite di maglie su Amazon.

Bisogna inoltre aggiungere che lo store ufficiale degli azzurri è stato il primo ad aprire sul marketplace nel 2018, come sintomo del bisogno di rivolgersi a una tifoseria sempre più in espansione e quindi geograficamente più lontana, oltre che risparmiare su spese logistiche e di distribuzione nei vari store fisici.

Ed ecco quindi che il prezzo per la nuova maglia firmata Napoli e Armani è di 125 euro, lo stesso di quello delle versioni standard. Ovviamente nemmeno a dirlo la casacca è andata sold out in poche ore. Il tutto grazie anche ad un’ottima strategia che si attua durante questi eventi, ovvero utilizando l’arma dell’esclusività, stampando solo 1926 esemplari della maglietta nera con le ragnatele, un numero che per i fan è di per sé speciale, essendo l’anno di fondazione della SSC Napoli. Quindi tutto non a caso.

Le maglie da calcio sono l’aspetto più importante

Come visto, quindi, le divise ufficiali, personalizzate o con i nomi dei campioni, sono da sempre il motore economico di una squadra. In Italia da anni e anni, la Juventus è la prima squadra italiana ( e nona in Europa) per magliette vendute nell’arco di una singola stagione. Inutile dire che il motivo di questa posizione è da ricercare all’interno del fatto che la Juventus è una super potenza a livello nazionale e internazionale e il suo brand è riconosciuto in tutto il mondo. Questo specialmente dopo il cambio di logo che ha permesso alla Vecchia Signora di non essere più identificata come solo un club, ma come un vero e proprio brand.

La differenza, però, oltre al prestigio dato dallo sponsor tecnico Adidas, la fanno ovviamente i giocatori in rosa. I numerosi campioni di proprietà della Vecchia Signora permettono alla società di vendere un numero maggiore di magliette.

Fino a quest’estate, ovviamente, la maglietta bianconera più venduta era quella di Cristiano Ronaldo, poi passato al Manchester United. Il marchio CR7 è uno dei più riconosciuti e amati al mondo, anche più di Leo Messi: è lui il calciatore con più magliette vendute di sempre.

Al termine della scorsa stagione, la Juventus era nettamente in vetta per magliette vendute in Serie A: ben 452mila casacche vendute in un solo anno. Inutile dire che, oltre a Ronaldo, il forte contributo sia stato dato anche dai vari Dybala, Buffon, Bonucci, Chiellini e chi più ne ha più ne metta.

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