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Ryder Cup 2022 a rischio: possibile perdita da 500 milioni di euro

La Ryder Cup in Italia nel 2022 è sempre più a rischio, a causa dei 97 milioni di euro di garanzie fideiussorie dello Stato italiano per organizzare la competizione, che rimane la più importante manifestazione di golf e dietro solo a Olimpiadi, Mondiali di calcio e Superbowl per business. Il possibile passo indietro del Governo (Gentiloni) porterebbe ad una perdita di circa 500 milioni di euro.

L’Italia si era aggiudicata il diritto di ospitare la Ryder Cup, che non prevede montepremi e vede gareggiare le selezioni di Stati Uniti ed Europa, il 14 dicembre 2015. La gara del 2022 dovrebbe disputarsi a Roma al Marco Simone Golf & Country Club. Qualora si riuscisse ad organizzare, come da programma, l’edizione italiana sarà la terza al di fuori della Gran Bretagna, dopo Spagna 1997 e Francia 2018.

L’edizione francese, a Le Golf National di Parigi, sarà trasmessa in 200 paesi diversi e 50 televisioni, per una previsione di circa 500 mila telespettatori, più i 45 mila spettatori in media ogni giorno sul campo. Mentre nel 2014 l’edizione di Gleneagles ha permesso incrementi da 100 milioni di sterline alla Scozia, grazie ad oltre 250 mila tifosi provenienti da 96 paesi diversi, con l’edizione 2012 di Chicago che ha registrato addirittura 130 milioni di sterline.

Resta ancora alto il rischio per l’Italia di perdere la Ryder Cup del 2022, che potrebbe generare introiti diretti e indiretti per Roma, il Lazio e l’intero paese pari a 488 milioni di euro, di cui circa 126 milioni di euro grazie all’incremento della domanda interna e quasi 84 milioni per l’aumento del gettito fiscale.

Questa è la previsione della KPMG Advisory, che ha evidenziato la possibilità di generare ben 4 mila e 850 posti di lavoro per l’organizzazione e la manodopera dell’evento. Ma, soprattutto, la Ryder Cup del 2022 potrebbe permettere un importante sviluppo di golfisti in Italia, che si attesterebbe sui 130-180 mila totali.

Lo stesso impatto sullo sviluppo del movimento golfistico italiano dovrebbe aggirarsi trai i 470 milioni di euro a più di un miliardo, mentre il turismo potrebbe portare tra i 450 milioni e al miliardo e 10 milioni di euro di incrementi nelle casse dello stato.

D’altronde, nel 2015 sono stati spesi ben 40 miliardi di dollari per i viaggi di golf, suddivisi in 55% per vitto e alloggio, 20% per voli e trasferimenti, 10% per shopping e divertimento e il restante 15% per il noleggio dei golf carts. Numeri davvero importanti, che palesano l’importanza di questo sport, il più giocato al mondo con 65 milioni di golfisti ufficiali, di cui 7,4 milioni solo in Europa.

La Ryder Cup del 2022 potrebbe essere l’apoteosi del golf in Italia, dove ci sono 412 campi. Il nostro Paese è considerato tra quelli con l’offerta golfistica migliore in Europa, come confermano i numeri dell’International Golf Traver Market e Sports Marketing Surveyes del 2014 sull’appeal dei praticanti di questo sport, pronti a venire in Italia.

I numeri dicono che l’Italia ha visto aumentare la quota pagata per giocare su un campo da parte degli stranieri, i green fee, fino a 550 mila, che portano entrate medie da 27,5 milioni di euro totali, ai quali vanno aggiunti altri 55 milioni di euro l’anno derivati dai pernottamenti presso gli alberghi, generando circa 165 milioni di euro di entrate annue per il nostro Paese. (ha collaborato Benito Letizia)

 

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