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Presentate a Roma (CONI) le conclusioni del progetto AMATT

Nei giorni scorsi i vertici di CONI, ASAG dell’Università Cattolica e Transparency International Portogallo hanno organizzato un incontro internazionale presso il Salone d’Onore del CONI per presentare gli esiti del progetto AMATT, acronimo di Anti Match-Fixing Top Training, che coinvolge 4 paesi oltre all’Italia (Austria, Slovenia, Portogallo, Spagna), un programma di formazione sperimentale diretto ai decisori apicali delle organizzazione sportive per prevenire e contrastare con competenza specialistiche il fenomeno del Match Fixing (il sistema delle partite truccate).

Dopo i saluti di apertura del Presidente Giovanni Malagò (nella foto in primo piano) a favore di iniziative e programmi attuativi nella linea del progetto AMATT e di una loro implementazione, è intervenuto Marco Befera, responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza di CONI e Sport e Salute, che ha evidenziato le azioni e le iniziative in corso da parte del mondo dello sport e ha sottolineato l’importanza di una sempre maggiore attenzione a questi temi. Da notare anche la rilevanza sempre crescente del ruolo che possono svolgere le organizzazioni della società civile, come è accaduto in Portogallo, paese in cui questo elemento è stato centrale per l’importanza che il progetto sta avendo, come ha affermato Joao Paulo Batalha, presidente di Transparency International Portogallo.

Il progetto AMATT, Anti Match-Fixing Top Training è stato ideato da ASAG (Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli dell’Università Cattolica), nell’ambito del programma Erasmus + dell’UE, e propone una formazione specializzata per migliorare la capacità degli organismi sportivi e la promozione di un coinvolgimento mediatico qualificato nella lotta contro le partite truccate e l’influenza di criminalità organizzata nel mondo dello sport. Caterina Gozzoli, direttrice di ASAG, sostiene infatti che solo attraverso un approccio di sistema il fenomeno possa essere efficacemente prevenuto e contrastato.

Negli ultimi anni, un numero crescente di enti sportivi, autorità statali, istituti di ricerca, organizzazioni senza scopo di lucro, sono state coinvolte in molteplici e molto diverse iniziative volte a prevenire e combattere le partite truccate a livello nazionale, regionale e internazionale. Grazie a ciò, ora disponiamo di una serie più strutturata di strumenti e strategie anti match-fixing, ma, tuttavia, le partite truccate e le scommesse illegali sembrano inarrestabili se non continuiamo a funzionare strettamente insieme, coordinando gli sforzi e rafforzando una comprensione comune dei principali sfide che affrontiamo.

Uno degli interventi di maggiore importanza è stato quello di Friedrich Martens, giunto da Losanna, che ha illustrato le azioni del CIO in tutto il mondo al riguardo e che si articola su tre segmenti: legislazione, formazione e investigazione, e volontà ad esplorare sinergie e cooperazioni.

Significative le presenze di Severin Moritzer, direttore di Play Fair Code– agenzia specializzata austriaca con sede a Vienna proposta all’integrità dello sport istituita nel 2012 e la più avanzata in Europa – che ha condiviso le molteplici esperienze di formazione mirata ai diversi target nel mondo dello sport, dirigenti, atleti e arbitri in particolare; del Colonnello Roberto Ribaudo, direttore della terza divisione dello SCIP (Servizio di cooperazione intenzionale di polizia)che ha portato il punto di vista della UISS (Unità Informativa Scommesse Sportive); di Rute Soares, responsabile dell’integrità della Federazione calcistica portoghese e Joana Goncalves, responsabile dell’integrità del Comitato Olimpico Portoghese, che hanno evidenziato le misure prese dalle rispettive organizzazioni al riguardo. Il ruolo che il settore legale delle scommesse sportive gioca nel monitorare le anomalie nel flusso delle scommesse, grazie alla tracciabilità e ai protocolli di garanzia, e il ruolo positivo che esso svolge e stato sottolineato da Ludovico Calvi di GLMS, Silvia Paleari di IBIA e Valérie Peano di EASG.

Durante l’incontro sono stati presentati altri progetti europei, tra cui T-PREG (Training on Protected Reporting System for Professional and Grassroots Sport) per i sistemi di segnalazione protetta, CSI Coach Sport Integrity Projectper la formazione degli allenatori, Single Points of Contact for Sports Integrityper la messa in rete dei comitati olimpici nazionali europei e Integrisport Erasmus+per l’integrità nel settore delle scommesse.

Karina Carvalho di Transparency International Portogallo, Marco Befera del CONI e Paolo Bertaccini di ASAG hanno chiuso i lavori illustrando la piattaforma di formazione multi-livello per i dirigenti sportivi e le linee guide per l’Unione Europea e per gli stati nazionali ai fini di ottimizzare la formazione specialistica per i dirigenti dello sport.

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