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Pancalli (CIP): L’Olimpiade può cambiare il volto di una città e di un Paese

Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024.

“Ho vissuto, prima da atleta e poi da dirigente sportivo, i cambiamenti delle grandi città ospitanti i Giochi Olimpici e Paralimpici in tutto il mondo. Tra le tante, ricordo Barcellona, nel 1992, metropoli europea accogliente ed esaltante nella sua progettualità di città accessibile e, soprattutto, culturalmente pronta ad accogliere migliaia di atleti paralimpici. Mi sono chiesto, all’epoca, come sarebbe stato in Italia, di fronte a un evento analogo, con un Paese chiamato a cambiare, ad aggiornarsi repentinamente, perché tutta la società prendesse coscienza del movimento sportivo delle persone con disabilità. A Torino, nel 2006, passato dietro una scrivania, mi resi conto che, anche in Italia, era possibile sognare prima e realizzare subito dopo: il balzo in avanti, epocale, lo avevano fatto le strutture sportive dei Giochi, interamente accessibili, lo fece la città di Torino, trasformata in termini di abbattimento delle barriere, resa consapevole e matura, ormai, sul tema sociale e culturale dell’accoglienza. Questo mi aspetto da Roma, questo è quanto da cittadino, da atleta, da dirigente auspico per una Città Eterna che, nell’Olimpiade e nella Paralimpiade del 2024, vede un’opportunità unica, direi quasi irripetibile per l’intero Paese. Sono il primo a dire che, spesso, scendere con una carrozzina da un marciapiede non è facile, che le buche mettono a repentaglio salute e autonomia di una persona costretta a muoversi con un mezzo come il mio, che i servizi non sono degni di una grande città come la nostra, anche in ambito sportivo. Qualcuno ha idea, però, della crescita, in termini culturali, che una Paralimpiade potrebbe portare a Roma e nell’Italia intera? Esiste un altro tema, come quello sportivo, capace di spostare l’attenzione sulla persona, valorizzandone le capacità ed esaltandone la prestazione? Per chi ha vissuto, sulla propria pelle, una Paralimpiade, apprezzandone i vantaggi a essa connessi, le risposte vengono da sole. Per questo invito ogni candidato Sindaco a queste riflessioni, augurandomi che, nei prossimi cinque anni, gran parte dei problemi che affliggono la nostra Roma siano risolti, perché mi riesce difficile pensare che tutto vada a posto dicendo no a un’Olimpiade e a una Paralimpiade. Un paese, una città, noi tutti, però, abbiamo bisogno di poter sognare. Una nazione che non riesce a farlo, ha poche speranze di guardare con ottimismo al proprio futuro”.

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Redazione

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