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LA LIGA RIVEDE AL RIBASSO IL TETTO SALARIALE PER I CLUB

(di Marco Casalone) – LaLiga spagnola, a causa dei mancati introiti provocati dall’assenza di pubblico negli stadi (dovuta alla pandemia da Covid-19 attualmente in corso), si è vista costretta a modificare i limiti salariali dei club di Primera e Segunda División, abbassandoli per complessivi 109,21 milioni di euro rispetto allo scorso mese di novembre.
Ammonta dunque a 2.224 milioni di euro, con una diminuzione del 4,68% sui 2.333,05 milioni precedentemente stabiliti, il nuovo tetto salariale complessivo imposto dalla lega alle società del massimo torneo spagnolo, che dovranno quindi vigilare attentamente nel prossimo futuro sulle spese per l’acquisto e la retribuzione di giocatori, allenatori, staff tecnico e formazioni giovanili: è stato inoltre chiarito come, nel caso in cui un club non riuscisse a rispettare tale condizione, si vedrà attribuire il medesimo parametro nella stagione sportiva 2021-2022.

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Sono solamente quattro le squadre che, contrariamente alla tendenza, hanno ottenuto un aumento del proprio limite salariale: Real Madrid, SD Huesca e RC Celta Vigo grazie alla cessione di alcuni elementi della rosa nel corso della sessione invernale del mercato, mentre la crescita del Granada CF è principalmente dovuta alle entrate extra ottenute dall’UEFA (grazie alla qualificazione agli ottavi di finale di Europa League conquistata ai danni del Napoli) ed inizialmente non previste nel budget.
Javier Tebas, presidente della Liga, ha giustificato la necessità di tale provvedimento “visto il perdurare dell’emergenza pandemica e l’impossibilità di intervenire con aiuti pubblici o statali: non essendosi realizzate le previsioni di un ritorno sugli spalti del pubblico, le società sono state costrette a rivedere al ribasso i propri bilanci e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la situazione è decisamente più preoccupante per i grandi club, che sono stati colpiti più pesantemente rispetto agli altri da questa imprevedibile crisi“.
Risulta invece più contenuta la riduzione in Segunda División, campionato per il quale è stato stabilito un tetto di 237,18 milioni di euro, appena lo 0,14% in meno rispetto all’ultima valutazione: anche in questo caso, la maggior parte dei team ha subito lievi revisioni al ribasso, ma non mancano le eccezioni come quella rappresentata dall’UD Las Palmas, squadra delle Isole Canarie che ha visto la propria capacità salariale aumentare da 7,92 a ben 11,84 milioni di euro.
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