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Amadori diventa Main Partner di “Per un calcio integrato” per contribuire all’ulteriore sviluppo del progetto

La nota azienda agroalimentare nata a Cesena affiancherà per 2 anni il programma di inclusione sociale che da 5 stagioni unisce ragazzi con disabilità e atleti del settore giovanile bianconero

Una delle realtà economiche più importanti della Romagna, fra i leader nazionali del settore agroalimentare, scende in campo per sostenere e far crescere il progetto “Per un calcio integrato”. Il programma di inclusione sociale del Cesena FC, giunto alla quinta edizione, avrà infatti in Amadori il suo Main Partner a partire dalla prossima stagione. L’accordo, di durata biennale, è stato siglato questa mattina dal presidente del club bianconero, Robert Lewis, e dall’amministratore delegato dell’azienda, Denis Amadori.

“Desidero ringraziare Denis Amadori per aver subito preso a cuore il nostro progetto, condividendone i valori e la finalità – ha dichiarato Robert Lewis. ”È nostra intenzione sviluppare nel futuro il programma e aprirlo ad altre collaborazioni al fine di dare un’opportunità a livello relazionale a un numero sempre maggiore di  ragazzi con disabilità, sempre nel rispetto dello spirito che rende unico il nostro progetto: vale a dire quello di offrire, attraverso l’esperienza del gioco, un’occasione formativa anche alle persone normodotate. Sapere che da oggi al nostro fianco ci sarà una realtà così importante come Amadori dà ulteriore slancio ai nostri propositi”.

“Ringrazio il presidente Robert Lewis per averci fatto conoscere il progetto, che abbiamo scelto di sostenere con forza, per far vivere a tanti ragazzi un’esperienza unica di amicizia, sport e integrazione – ha commentato Denis Amadori. “La nostra azienda, presente in tutta Italia con la sua filiera produttiva, resta profondamente legata a Cesena e alla Romagna, dove la sua storia è iniziata oltre cinquant’anni fa. Consapevoli del nostro ruolo sociale oltre che economico, sosteniamo da sempre tante iniziative per promuovere il benessere del territorio e di tutte le comunità in cui operiamo, in coerenza coi nostri impegni in ambito Corporate Social Responsibility. Grazie a questo contributo crediamo che il ‘calcio integrato’ possa crescere ancora, a Cesena e in Romagna.”

La mission del progetto

“Integrare ai ragazzi con disabilità i coetanei normodotati, nella convinzione che l’attività motoria possa contribuire al benessere della persona ed allo sviluppo di alcuni valori fondamentali nella formazione caratteriale, sociale e relazionale”. Nasce con questa finalità, nel 2019, il progetto realizzato insieme ad AIAC (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) Onlus che permette a ragazzi e ragazze (tra gli otto e i diciott’anni) con disabilità intellettive e relazionali di allenarsi al fianco di giovani atleti del settore giovanile bianconero.

L’obiettivo del programma è ricercare un’integrazione piena tra ragazzi normodotati e altri con disabilità intellettive e relazionali. Questi ultimi, attraverso attività ludiche, possono sperimentare esperienze nuove per accrescere le proprie competenze e la propria autostima, mentre i primi vengono portati a risolvere in forma spontanea quella chiusura iniziale che a volte ci può essere verso situazioni che presentano elementi di diversità. Il progetto si avvale, oltre che degli allenatori del settore giovanile del Cesena FC, anche di esperti di dinamiche socio-relazionale e degli istruttori qualificati FIGC messi a disposizione da AIAC (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) Onlus. A coordinarli c’è il cesenate Massimo Buratti che dell’associazione è consigliere nazionale.

La storia

Nel 2020, alla sua seconda edizione, il programma permette al Cesena FC di scrivere il proprio nome nell’albo dei Grassroots Awards, i riconoscimenti istituiti dalla Uefa e destinati ai club che operano nel calcio di base. Alla società bianconera il Settore Giovanile Scolastico della Figc conferisce infatti un premio speciale nella categoria “Miglior iniziativa su calcio e disabilità” per il progetto “Per un calcio integrato”. Le motivazioni che accompagnano il riconoscimento evidenziano l‘unicità del format: il Cesena FC viene infatti premiato “per aver promosso un particolare progetto sul tema dell’inclusione dei giovani con disabilità intellettive attraverso il calcio, permettendo agli stessi ragazzi di allenarsi presso lo stadio della città al fianco di giovani atleti del settore giovanile, riuscendo così a combinare sport ed inclusione sociale“.

A dare ulteriore impulso alla crescita del progetto è nel 2022 il co-presidente del Cesena FC, Robert Lewis: sotto la sua spinta aumenta infatti la frequenza degli allenamenti, passati da uno a due sedute settimanali, tutte svolte all’Orogel Stadium Dino Manuzzi, l’impianto dove disputa le gare casalinghe la prima squadra bianconera. Con l’incremento delle adesioni, viene contemporaneamente alzato il numero dei componenti dello staff, oggi arrivato a otto, al fine di conservare un rapporto di un istruttore ogni due o tre ragazzi disabili e garantire così un lavoro qualitativamente migliore.

E il prossimo giugno “Per un calcio integrato“ finirà anche in un’aula universitaria. In questa stagione, ad affiancare lo staff di istruttori c’era infatti Federica Melandri, una tirocinante prossima alla laurea in “Scienze filosofiche dell’educazione“ presso l’Università degli Studi di Ferrara, che del progetto targato Cesena FC ha fatto l’argomento della propria tesi dal titolo “Calciando la disabilità: lo sport come strumento inclusivo di crescita e indipendenza“.

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Redazione

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