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ACCORDO LOVE’S-OKC: ORA TUTTA L’NBA E’ SPONSORIZZATA (prima parte)

(di Dario Leo) – La dirigenza degli Oklahoma City Thunder ha annunciato di aver sottoscritto un accordo commerciale per inserire un patch pubblicitario sulla canotta da gara con il brand Love’s. L’azienda, fondata proprio ad Oklahoma City, e titolare di 480 centri assistenza, ristoranti e negozi sparsi in 41 stati degli Usa, verserà una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni di euro all’anno.

Oklahoma era l’unica franchigia NBA a non aver ancora siglato accordi per la brandizzazione del materiale tecnico da gara dalla liberalizzazione dello scorso anno. Infatti a partire dalla stagione 2017-2018 la lega NBA ha liberalizzato in via sperimentale i “Patch deals”, letteralmente “accordi per la toppa”,  permettendo alle franchigie di vendere uno spazio pubblicitario sulla propria divisa tramite l’apposizione di una toppa quadrata della dimensione massima di 6,4 cm per lato.  La pratica di sponsorizzare le divise da gara, così comune nel mondo dello sport in Europa e nel resto del mondo, ha sempre rappresentato un tabù per gli sport americani, e ad oggi l’NBA è l’unica ad averlo infranto; cosa piuttosto paradossale se si considera il giro d’affari che ruota intorno ai contratti di pubblicitari negli sport a stelle e strisce.
L’ accordo siglato da OKC, che come detto frutterà circa 10 milioni all’anno, pone la franchigia nelle prime posizioni nella speciale classifica di introiti da patch deals. Al primo posto, ovviamente, i campioni in carica Golden State Warriors , che percepiscono un corrispettivo di 20 milioni di euro da Rakuten, azienda giapponese di e-commerce, famosa in Europa per sponsorizzare tra le altre, il Barcelona FC, mentre un’altra piattaforma di commercio on line, WIsh, applica la propria toppa sulla canotta dei Los Angeles Lakers di Lebron James, versando 40 milioni di euro per tre anni.
Questa la lista completa delle società che hanno firmato un “patch deal” con  squadre NBA:

Atlanta Hawks: Sharecare

Boston Celtics: General Electric

Brooklyn Nets: Infor
Charlotte Hornets: Lending Tree
Chicago Bulls: Zenni Optical
Cleveland Cavaliers: Goodyear
Dallas Mavericks: 5Miles
Denver Nuggets: Western Union
Pistons: Flagstar Bank
Golden State Warriors: Rakuten
Houston Rockets: ROKiT
Indiana Pacers: Motorola
Los Angeles Clippers: Bumble
Los Angeles Lakers: Wish
Memphis Grizzles: FedEx
Miami Heat: Ultimate Software
Milwaukee Bucks: Harley-Davidson
Minnesota Timberwolves: Fitbit
New Orleans Pelicans: Zatarain’s
New York Knicks: Squarespace
Oklahoma City Thunder: Love’s
Orlando Magic: Disney
Philadelphia 76ers: Stubhub
Phoenix Suns: PayPal
Portland Trail Blazers: Biofreeze
Sacramento Kings: Blue Diamond Almonds
San Antonio Spurs: Frost Bank
Toronto Raptors: Sun Life
Utah Jazz: Qualtrics (5 for the Fight charity)

Washington Wizards: Geico

Ad oggi questa nuova forma di sponsorizzazione vale circa 160 milioni di euro all’anno, una piccola porzione rispetto agli 1,12 miliardi di dollari che ogni anno confluiscono nella lega NBA tramite gli sponsor, ma siamo pronti a scommettere che il giro d’affari dei patch deals lieviterà nei prossimi anni, soprattutto se  anche le leghe degli altri sport americani si apriranno a questa importante pratica commerciale.
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Redazione

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