Presentato a Piacenza l’evento-incontro “Lo Sport è di Tutti”.
Un’aula magna piena di ragazzi, due atleti di caratura internazionale ed un docu-film per stimolare e scuotere le coscienze di tante persone. Martedì mattina scorso, nel Liceo Scientifico della Fondazione San Benedetto, è andato in scena “Lo sport è di tutti”, un incontro incentrato sulla disabilità nello sport e sulla capacità di reinventarsi una nuova vita a fronte di un destino avverso. La sfortuna che viene vinta, o quanto meno arginata, e trasformata in un’opportunità di rilancio.
L’evento è stato voluto ed organizzato da Pier Angelo Vignati – ex ciclista piacentino, oro alle Paralimpiadi di Sydney nel 2000 in pista nell’inseguimento individuale e attualmente commentatore tecnico per RaiSport – grazie anche alla disponibilità di Fabrizio Bertamoni, preside dell’istituto superiore e di Obiettivo3, il progetto ideato nel 2017 da Alex Zanardi con l’idea di reclutare, avviare e sostenere persone disabili all’attività sportiva.
Proprio due atleti di Obiettivo3 sono stati gli ospiti della mattinata che hanno interagito con gli studenti. Federico Andreoli, milanese classe ‘99, diventato ipovedente a fine 2020 in seguito ad un’operazione per rimuovere un meningioma, ha partecipato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nel tandem dopo aver conquistato diversi risultati, tra cui il tricolore su strada e in pista, un oro e un argento in due diverse prove di Coppa del Mondo nelle ultime tre stagioni. Giancarlo Masini, 55enne di Castiglione delle Stiviere, rimasto parzialmente paralizzato agli arti inferiori dopo un grave incidente di motocross (il suo primo amore), ha ottenuto il bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 nella cronometro ed ora gestisce un negozio di bici.
I giovani del liceo hanno potuto rivedere sia Andreoli che Masini tra i protagonisti di “Tagliati per le corse”, il film documentario che racconta il dietro le quinte di sei atleti paralimpici di Obiettivo3 che sono riusciti a realizzare il sogno di partecipare ai Giochi di Parigi. Le immagini, le parole e le emozioni sono state poi lo spunto per il botta e risposta tra ospiti e studenti.
Andreoli e Masini hanno argomentato quanto lo sport, nelle loro vicende e di quelle dei colleghi, sia stato un importante punto di riferimento per andare avanti, ma che tuttavia ognuno di noi deve mirare ad un obiettivo, sportivo o personale, per non arrendersi davanti anche alle situazioni più complicate che la vita ci riserva. Entrambi lo hanno detto serenamente e chiaramente che «piangersi addosso è fisiologico e comprensibile inizialmente, però poi non deve durare più di tanto perché non più essere uno stile di vita accettabile».