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Ore cruciali per il Carpi calcio (serie C). All’orizzonte una nuova proprietà

Il futuro del Carpi calcio (retrocesso, al termine della stagione regolare, in serie C) si decide nelle prossime ore. Come riporta il quotidiano “Il Resto del Carlino”, il presidente del club, l’imprenditore Stefano Bonacini (fondatore del marchio di abbigliamento e jeans “Gaudì”) è atteso oggi a Milano per incontrare un “soggetto” interessato all’acquisto del pacchetto di maggioranza della società emiliana. Il passaggio potrebbe avvenire nei prossimi giorni, visto che, entro il prossimo 24 giugno, il Carpi deve presentare la domanda di iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Il Carpi FC 1909 si è affidato per questa delicata trattativa allo studio legale dell’avvocato Mattia Grassani, ben conosciuto nel settore.

A metà maggio l’imprenditore emiliano aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Dopo 11 anni, il nostro percorso di esaurisce qui, dopo una retrocessione amarissima. Abbiamo iniziato tra amici, abbiamo fatto un percorso straordinario, una favola che resterà sempre nei nostri cuori. Ma è venuto il momento di passare la mano. Lasciamo una Società sana, ma purtroppo la città non ha assecondato e condiviso il nostro progetto”.

“La città ha perso una grandissima occasione con la Serie A e la Serie B. Negli ultimi tempi ne ho sentite troppe. Accetto le critiche su centravanti, portieri o altre scelte tecniche sbagliate. Ma quando sento dire che noi soci abbiamo usufruito di risorse del Carpi non lo accetto. Chi dice che senza Giuntoli non abbiamo fatto nulla, ricordo che abbiamo fatto 38 punti in Serie A e raggiunto una finale play-off di B. Abbiamo lasciato nelle casse del Carpi tutti i ricavi, dal paracadute alla famigerata cessione di Lasagna. Avremo anche fatto degli errori ma non accetto sentire dire che ci siamo arricchiti alle spalle del Carpi. Non ci siamo mai distribuiti un utile, dalle plusvalenze al paracadute. Queste voci ci hanno fatto disamorare”. 

“Mi auguro che il Carpi trovi una proprietà nuova che investa in stadio, centri sportivi, che faccia risultati. A questa Società ho voluto bene e dispiace lasciare il campo davanti a certe infamate. Quest’anno purtroppo è andata male, ma non possiamo accettare che venga messa in discussione la nostra serietà dopo 11 anni così. Evidentemente non si è mai costruito un rapporto, io non voglio tappeti rossi ma non di essere additato come una persona che lucra alle spalle del Carpi. E’ stata comunque un’esperienza fantastica, ho conosciuto un mondo che forse non avrei mai potuto conoscere. Ci siamo fatti apprezzare in tutta Italia tranne che in questa città. Questa è la verità, ma non c’è problema e togliamo il disturbo”. 

“E’ giunto il momento che altri imprenditori della città si prendano questa eredità. Auguro a chi verrà di fare quello che abbiamo fatto noi. Noi abbiamo preso il Carpi in D e lo lasciamo in C, per cui il bilancio è positivo. Abbiamo fatto 11 anni di luna park, siamo stati a Disneyland”.

 

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Redazione

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