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FA a caccia di soldi nel settore del gambling. Una nuova querelle in arrivo

Il calcio inglese dovrebbe ricevere un contributo annuo dai bookmaker, attraverso l’istituzione di un’apposita tassa sulle scommesse. È quanto ha detto Martin Glenn, Chief Executive Officer della Football Association, l’organismo che controlla e gestisce i campionati di calcio oltremanica. «Le compagnie di betting sfruttano la nostra proprietà intellettuale e i nostri loghi per accettare scommesse – ha dichiarato Glenn al Telegraph – non vedo perché una parte dei loro guadagni non debba essere versata a chi rende possibile il loro business». La proposta di Glenn – riporta il sito gamblingcompliance.com – non è però andata giù all’industria del betting.

«I bookmaker inglesi pagano già i diritti di immagine alle società, anche attraverso accordi con le aziende che forniscono dati statistici. In più, contribuiscono in modo significativo all’indotto del calcio con gli accordi di sponsorizzazione e le partnership commerciali – ha sostenuto Clive Hawkswood, Chief Executive della Responsble Gaming Association, organismo che riunisce le più grandi sigle del betting nella lotta al gioco patologico – se le istituzioni sportive vogliono utilizzare parte di quello che già versiamo per finanziare le serie minori ne hanno facoltà, ma non c’è alcun motivo per introdurre un’ulteriore tassa. (fonte: Agipronews)

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Redazione

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