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Galeazzi, candidato alla presidenza FISE, illustra i punti chiavi del programma elettorale

D) Galeazzi uno dei punti di forza del suo programma, in vista delle prossime elezioni per la FISE è l’idea della valorizzazione dell’imprenditore agricolo equestre (IAE). Di cosa si tratta nel concreto?

R: L’Imprenditore Agricolo Equestre, atto Senato 1328, rappresenta la possibilità per la gestione di scuderie e allevamenti di passare sotto il regime fiscale, contributivo e previdenziale dell’agricoltura, con la valenza di far emergere una filiera importantissima che al momento non è né riconoscibile né tantomeno riconosciuta. Con tutte le conseguenze straordinariamente importanti per quel che riguarda occupazione e posti di lavoro.


D) In diversi suoi post all’interno del blog “Allessandrogaleazzi.wordpress.com” parla della volontà di rilanciare la Feder sport equestri puntando a volare alto? Come intende mettere in pratica questo proposito? Attraverso quale azioni?

R) E’ necessario affiancare e promuovere l’immagine del cavallo con il Made in Italy che funziona: gastronomia, arte, turismo, mobilità rurale. 

A questo proposito abbiamo tenuto in Regione Umbria, un convegno con il dottore Valle (fondatore di Eataly) ed abbiamo tracciato la possibilità di un progetto comune teso a valorizzare il cavallo tramite la mobilità rurale e l’aggregazione sociale. Cercheremo di essere presenti ad EXPO 2015, proponendo ufficialmente questa iniziativa.


D) Parla anche di “Mondo feudale in agonia”. Nello specifico a cosa fa riferimento? Di chi sono le colpe?

R) Le colpe, fino a ieri, sono state nel sistema elettivo della Federazione Italiana Sport Equestri, che prevedeva ben sette deleghe. Dopo l’Assemblea Straordinaria sullo Statuto sarà possibile usufruire di una sola delega e quindi, come conseguenza, aprirsi alle prime prove tecniche di democrazia anche nello sport. 


D) Si parla di quattro candidati per la corsa alla FISE. Perché un delegato dovrebbe scegliere il suo programma rispetto a quello degli altri avversari.


R) Perché il mio non è un programma, ma sono 4/5 punti infrastrutturali dei quali la Federazione non può farne a meno. Li sintetizzo: 1. introduzione nel nostro ordinamento giuridico dell’Imprenditore Agricolo Equestre. 2. Fondi Europei per la formazione e l’allevamento del cavallo da sella. 3. Fondo Pensione Integrativa per tecnici ed addetti ai lavori. 4. Fondo di Garanzia per Centri Ippici Medio-Piccoli (la Fise in qualità di fideiussore per l’accesso al credito). 5. Promozione e divulgazione del cavallo tramite la partnership con Eataly, nell’ambito della valorizzazione del patrimonio artistico, paesaggistico e gatronomico su tutto il territorio nazionale.


D) In caso di elezione, nei primi 100 giorni, cosa intende realizzare per dare concretezza al suo programma elettorale. In sintesi quali sono i cinque punti chiavi di questo programma?

R) Tutto ciò che ho esposto fino ad ora.

Alessandro Galeazzi, classe 1957, è uno dei quattro candidati per la presidenza della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE). Cavaliere, imprenditore sportivo, con un passato in politica a livello parlamentare (XIII legislatura dal 1996 al 2000 con 113 progetti di legge presentati), piemontese (nativo di Acqui Terme in provincia di Alessandria) ma romano d’adozione, ha a cuore lo sviluppo e la crescita di questo importante comparto economico-sportivo. L’abbiamo intervistato cercando di capire i punti chiave del suo programma e come intende lanciare il “Rinascimento” virtuoso dell’equitazione tricolore. Le elezioni sono previste a maggio 2015, dopo un lungo periodo di commissariamento della FISE, da parte del CONI. 

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