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Le 10 domande che vorremmo fare sul closing AC Milan a Yonghong Li

Il closing della cordata cinese non trova la parola “fine”, sia in un senso che nell’altro. Mentre arrivano rumour di un interesse più o meno forte di Renzo Rosso (storico fan rossonero e sponsor del club con il marchio Diesel) o dell’idea di Adriano Galliani di costituire, lui per primo, una cordata di investitori di profilo internazionale (in cui potrebbe rientrare lo stesso Rosso), ecco che la Gazzetta dello Sport anticipa che ci sarebbe un “ipotetico” bonifico da 20 milioni di euro della Sports Europe Investments (SES) in arrivo sui conti Unicredit di Fininvest.

Da dove sia partito, quale sia la banca emittente, chi avrebbe messo i soldi per fare questo nuovo “micro” bonifico, non è dato sapere, ma ancora una volta è partita la telenovela (già vista) del “arrivano i soldi entro fine settimana”. Un film già visto negli ultimi mesi. Se questa anticipazione fosse confermata, significherebbe soltanto che i cinesi stanno prendendo tempo (se già non avessero preso fino ad oggi) per provare a chiudere una operazione finanziaria molto difficile.

Infatti sempre sulla Gazzetta si fa notare che l’arrivo della ulteriore tranche da 80 milioni di euro (successiva a quella da 20 e necessaria per chiudere la partita della terza caparra da 100 mln) potrebbe portare ad un nuovo slittamento della data del closing (dove all’appello mancherebbero i 220 milioni di euro previsti, 100 milioni per garantire la continuità aziendale e anche un minimo di calciomercato scoppiettante e garanzie fideiussorie per ottenere da Goldman Sachs l’ok per la ristrutturazione del debito da 220 milioni di euro). Non più quindi 7 aprile, ma una data di là a venire, ma ancora sconosciuta ai più.

Le 10 domande che vorremmo fare ai cinesi nella persona di Yonghong Li. E con noi tutti i milioni di tifosi rossoneri. 

  1. Yonghong Li può presentarsi durante una conferenza stampa aperta ai media e rendere noto il suo patrimonio personale?
  2. E’ un semplice intermediario o chi rappresenta concretamente?
  3. Nella famosa cordata cinese quali e quanti sono i soci “forti”?
  4. Il Milan è sicuramente legato ad un not disclosure agreement (NDA) sulla trattativa in questione, ma perché i potenziali soci cinesi non organizzano una conferenza stampa per fare chiarezza sulla loro situazione attuale?
  5. L’estrema frammentazione nei pagamenti: prima 15 milioni, poi 85 milioni, poi ulteriori 100 milioni, fino al rumour di questa mattina di un nuovo bonifico da 20 mln (in attesa però di quello più importante da 80 mln) è il “segnale” di una difficoltà nel reperire fondi funzionali alla chiusura dell’operazione, o è legato, come si legge su molti media italiani, alla difficoltà di trasferire capitali da una economia tendenzialmente “chiusa” come quella cinese?
  6. Perché in altri settori merceologici (real estate, cantieri nautici, ecc.) il trasferimento di capitali cinesi è stato regolare e in questo caso c’è molta confusione e poca “comunicazione”?
  7. Perché i soldi della seconda caparra erano nelle BVI (British Virgin Islands) e a chi fanno riferimento?
  8. Nell’ipotesi di chiusura dell’operazione verranno date ai media ulteriori info sulla tracciabilità del denaro investito nell’operazione?
  9. Se c’è stata, fino ad oggi, questa grande difficoltà nel finalizzare i primi investimenti, come riusciranno nei prossimi mesi a rilanciare il brand AC Milan, senza creare troppi patemi d’animo nella tifoseria?
  10. E soprattutto: ma ci risponderà mai qualcuno a queste domande?. Per capirci: di Yonghong Li abbiamo visto solo una semplice foto a Villa Certosa con Silvio Berlusconi (patron del club), ma in Rete non ci sono informazioni. Come mai è possibile? Un investitore che intende acquisire il 99.93% del brand AC Milan, attraverso Fininvest, dovrebbe essere quantomeno “visibile” e certificato nel suo patrimonio, così come lo è, per esempio, Jack Ma fondatore di Alibaba (il colosso cinese dell’e-commerce) per gli affari che porta avanti a livello mondiale. Di Yonghong Li ci sono solo frammenti sparsi di notizie e non appare nei 400 cinesi più ricchi (dato 2016) della classifica Forbes. E’ possibile mai che di questo investitore/intermediario cinese non ci sia un profilo Likedin o Twitter, ecc.? E, soprattutto, come mai nessuno tra i “colleghi” a Milano si ponga le semplici 10 domande che ci poniamo noi, da Roma?

 

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