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Caso doping Meldonium-Sharapova: le capsule possono essere acquistate facilmente online

(di Marcel Vulpis) – Il Meldonium sostanza dopante dal gennaio 2016 (diventata popolare in tutto il mondo dopo il caso Maria Sharapova, tennista russa), secondo i nuovi parametri della WADA (l’agenzia mondiale delegata al contrasto del doping) era conosciuta agli addetti ai lavori già dai Giochi Europei organizzati a Baku nel giugno 2015. Emerge, a sorpresa, da uno studio pubblicato sull’autorevole rivista British Journal of Sports Medicine (BJSM).

Era tutto scritto in questo documento. Sarebbe stato sufficiente leggerlo, verrebbe da dire.
Lo studio, basato principalmente su dichiarazioni volontarie degli atleti, su informazioni rilasciate dalle équipe mediche e sui risultati delle analisi di laboratorio raccolti durante le gare, ha evidenziato che 490 atleti (un numero sicuramente significativo) avrebbero assunto il farmaco durante la competizione sotto l’egida dell’IOC (conosciuto in Italia come CIO).

In particolare, i risultati mostrano che, durante i Giochi di Baku, 13 vincitori di competizioni o addirittura di medaglie avevano assunto meldonium, 66 atleti erano risultati positivi al test e il farmaco era stato rintracciato in atleti che gareggiavano in 15 discipline su 21. Celebrati quindi come campioni nel 2015 e potenzialmente dopati sei mesi dopo. 

Cos’è il Meldonium e la singolare storia del colosso lettone Grindeks
Il meldonium è commercializzato con il nome di Mildronate dalla azienda farmaceutica lettone Grindeks, che ha dichiarato che il farmaco potrebbe proteggere gli atleti dai danni cellulari, ma non migliorerebbe le prestazioni sportive (per la precisione la vendita del Meldonium è legale in Lettonia, dove non è considerata sostanza dopante). Secondo lo studio pubblicato sul BJSM, tuttavia, “Il farmaco è stato evidentemente utilizzato con l’intenzione di velocizzare i tempi di ripresa o di migliorare le prestazioni, un atteggiamento antisportivo”. La vendita di questo farmaco è autorizzata in Lettonia, in Lituania, in Russia e in altri Paesi ex sovietici, ma non ha ottenuto la licenza né dalla Food and Drug Administration americana, né dalla European Medicine Agency (EMA).

Per la cronaca quindi la Grindeks continua a sostenere anche sul proprio sito ufficiale che quanto stabilito dalla WADA è totalmente sbagliato (ciò il Meldonoum non dovrebbe apparire nella lista delle sostanze dopanti), resta il fatto è che il business di affari di questo colosso farmaceutico pesa per l’1% del PIL della Lettonia. Chiaramente questo volume di ricavi non è generato solo dalle vendite del farmaco Meldonium, ma è altrettanto vero che la Grindeks è la più gettonata dai diabetici di tutto il mondo e a questo punto anche da parte degli atleti alla ricerca di un recupero veloce del proprio fisico.

ESCLUSIVA – Ecco come si può acquistare online il Meldonium aggirando i divieti

Come agenzia giornalistica, abbiamo provato ad acquistare dall’Italia questo farmaco digitando su Google “Meldonium Mildronate acquistabile online”. Con un semplice clic si è aperto un mondo: nei primi tre link appare visibile, per esempio, www.extrapharmacy.ru , un vero e proprio mega-store, il paradiso del farmaco acquistabile sul web. Nel caso specifico, il Meldonium è acquistabile da qualsiasi paese (incluso il Ruanda) in pochi minuti. Dopo essersi registrati infatti lasciando traccia dei propri dati personali, si può accedere al carrello della spesa e il Mildronate della casa lettone Grindeks, in pochi giorni, arriva direttamente a casa (una scatola 500 ml da 60 capsule per un costo inferiore ai 60 dollari). L’atleta della porta accanto, il dilettante o l’atleta della domenica rischia così di acquistare un farmaco vietato e di farsi molto male, perché molto raramente si affida ai consigli di un medico. Si dopa in silenzio rischiando anche la vita.

Ci auguriamo che questo articolo possa essere portato all’attenzione del CONI, del Ministero della Salute e della NADO Italia, nuova agenzia italiana di contrasto al doping in ambito sportivo. 

Come ad esempio AAMS, nel settore dei Giochi, non consente ai cittadini residenti in Italia di giocare e fare scommesse su portali non autorizzati sul territorio tricolore, lo stesso dovrebbe avvenire nei confronti di portali abilitati a vendere farmaci dopanti, quindi vietati. La facilità nell’acquisto è un rischio incredibile che deve essere contrastato dallo Stato e dalle autorità competenti in tempi brevi. 

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Marcel Vulpis

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