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Bernie Ecclestone e Silverstone ai ferri corti

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Non si placa Bernie Ecclestone e questa volta l’obiettivo è Silverstone e il Governo Britannico. Dopo averlo chiesto per Monza, infatti, ha invocato anche per il Gran Premio di Gran Bretagna un intervento governativo. L’imprenditore britannico questa volta si schiera anche contro il suo Paese. Niente sconti per nessuno: questi soldi glieli chiedono i team e come non ha fatto sconti agli italiani, così sarà per Silversone, perché questo creerebbe un effetto a catena su altri mercati, dove i promoter degli eventi pagano fino all’ultimo dollaro senza battere ciglio.

L’allarme è stato lanciato in settimana da Patrick Allen, direttore esecutivo del circuito di Silverstone, e continua a riempire le testate sportive e finanziarie della stampa britannica: il circuito, di proprietà del British Racing Drivers’ Club, sta attraversando una fase non proprio rosea sul piano finanziario a causa del costante aumento della tassa da versare proprio a Ecclestone per ogni edizione.

Nel 2014 l’evento ha fatto registrare un icremento degli utili pari a 3 milioni di sterline grazie all’aumento di spettatori accorsi per acclamare e festeggiare il loro beniamino, Lewis Hamilton, che si apprestava a diventare campione del mondo, ma questo non è bastato a tranquillizzare i responsabili dello storico impianto britannico. Allen ha auspicato in settimana l’intervento di un privato che possa iniettare liquidità nelle casse di Silverstone.

Bernie Ecclestone, come riportato dal  Daily Mail, avrebbe quantificato l’entità ideale della boccata d’ossigeno necessaria: “Se potessi magicamente trovare altri 15 milioni di sterline senza intaccare il bilancio questo ci farebbe fare un gran passo avanti per assicurare il futuro del Gran Premio”.

Ecclestone ha un’idea ben precisa di chi dovrebbe essere il benefattore: “Il nostro governo dovrebbe supportare il Gran Premio di Gran Bretagna. Perché dovrebbero farlo? Hanno supportato i Giochi Olimpici ed è costato una fortuna”.

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Alfredo Giuliani

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